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Russo D’Auria: “Dopo le promesse vogliamo i fatti!”

Il leader GIL ammonisce l’Amministrazione comunale per la mancata valorizzazione delle ricchezze del territorio


Dopo un anno di amministrazione comunale, è tempo di bilanci per Mario Russo D’Auria, leader GIL, e candidato sindaco per Fiumicino nelle ultime elezioni comunali.
 
“Ormai siamo a più di 365 giorni da quando la nuova amministrazione comunale si è insediata e quindi credo sia arrivato il momento di iniziare ad effettuare un’analisi critica e lucida dei risultati che possiamo riscontrare – ha detto Russo D’Auria – in un anno l’amministrazione comunale non ha prodotto ricchezza e continua a non farlo. Montino si è circondato di una squadra di assessori che ancora non si sono dimostrati pronti al ruolo che stanno gestendo. Non ripongo la mia fiducia negli impieghi non retribuiti. Ci sono molti assessori che, almeno da quanto hanno sostenuto a più riprese, non percepiscono un compenso per la mansione che essi svolgono; la domanda, allora, sorge spontanea: come fa un lavoratore ad essere motivato se a fine mese non viene gratificato con qualcosa in cambio? Un buon pilota non riuscirà mai a vincere una gara, senza una squadra di capaci meccanici. Ho apprezzato il lavoro di Gino Satta, e sono sicuro che porterà dei grandi risultati per questo territorio”.
 
“E’ passato un anno – prosegue il leader GIL – le promesse non sono mancate in campagna elettorale, ma poco è cambiato. L’amministrazione comunale non riesce a valorizzare le ricchezze di questo territorio, che noi tutti conosciamo. Si dovrebbe puntare maggiormente sul turismo, visto che siamo a pochi chilometri dalla città eterna e rappresentiamo, grazie all’aeroporto, un punto nevralgico internazionale. I nostri amministratori, che sono stati eletti democraticamente, hanno l’onore e l’onere di provare a dare una svolta alla situazione di stallo in cui ci troviamo oggi. Siamo in un paese che potenzialmente potrebbe essere uno dei più ricchi di Italia, e l’amministrazione comunale deve riuscire a partorire qualche idea per far si che questo accada”.

“Ai giovani di Fiumicino, poi, va data la possibilità di emergere – sostiene Russo D’Auria – ormai, soprattutto per i lavori manuali, il giovane italiano è chiuso dall’extracomunitario che ha un potere contrattuale minore rispetto al nostro concittadino. Ho sempre visto Fiumicino come una gran bella Ferrari, perché le menti non mancano, però, purtroppo, vanno a servire altri paesi. Noi dobbiamo far di tutto per tenerle con noi queste menti; è inconcepibile che non riusciamo a garantire uno stipendio adeguato ai meritevoli, e poi sprechiamo denaro pubblico con opere rivedibili, come, per esempio, il nuovo innesto di lampioni lungo la via che conduce al faro, che serve per dare più illuminazione a tutto il casino che si è combinato per il faro. Io sono seriamente preoccupato per il futuro dei nostri giovani, perché ormai quello che gli si offre è un posto di lavoro, non un posto per lavorare. Non mi stancherò mai – conclude il leader GIL – di dire che il lavoro nobilita l’uomo; ma ormai nel ventunesimo secolo si vive per lavorare, e per trovarsi il compenso dimezzato in busta paga”.
 
Matteo Cassina
 
 
 
 

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