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Zaccai: “Sono innocente”

Il consigliere provinciale del Gruppo misto all’indomani della decisione del rinvio a giudizio: “Volevano farmi fare la fine di Stefano Cucchi ed ora tentano di farmi fare quella di Enzo Tortora. E’ una vera e propria persecuzione giudiziaria”

“Sono innocente. Mi difenderò in tutti i modi e con tutte le mie forze: sono io la vittima”. Pier Paolo Zaccai, consigliere della Provincia di Roma del Gruppo misto, confermando “l’innocenza ed assoluta estraneità ai fatti attribuiti”, all’indomani dell’udienza preliminare del 19 maggio commenta la decisione del gup che, accogliendo la richiesta del pm Nicola Maiorano, ha deciso per un rinvio a giudizio.
“Con la mia drammatica esperienza sto vivendo in prima persona cosa significhi avere contro i poteri forti. Volevano farmi fare la fine di Stefano Cucchi ma per un soffio non ci sono riusciti. Confermo”, prosegue il consigliere Zaccai, che è stato assistito dall’avvocato Domenico Stamato, “la mia innocenza ed assoluta estraneità ai fatti che mi vengono attribuiti ed alle presunte frequentazioni che mi sono state forzatamente assegnate: in sede di dibattimento parlerò e verrà a galla la verità agghiacciante relativamente ai fatti di quella sera, con le gravi violazioni penali eccepite a mio carico”.
Il consigliere Zaccai, che giovedì 12 maggio ha ufficialmente fondato il Movimento nazionale Italia garantista a tutela dei diritti civili di tutti i cittadini che subiscono violazioni e abusi da chi dovrebbe garantire la legalità e la giustizia, fu ricoverato all’ospedale Grassi di Ostia in fin di vita. “Arrivai al Grassi, il terzo ospedale, senza vita in “assenza di parametri vitali” dopo due inspiegabili ed immotivati rifiuti dagli ospedali San Giovanni e Sant’Eugenio di Roma, dopo un tragitto di oltre due ore e mezza in ambulanza mentre versavo sangue dalla bocca a causa del pesante pestaggio che avevo subito e per le vere e proprie torture cui ero stato sottoposto”, ricorda.
“Volevano farmi fare la fine di Stefano Cucchi ed ora tentano di farmi fare quella di Enzo Tortora. Il rinvio a giudizio? Si tratta di una vera e propria persecuzione giudiziaria. In sede di dibattimento parlerò e verrà a galla la verità agghiacciante relativamente ai fatti di quella notte con le gravi violazioni penali eccepite a mio carico. Ha ragione il premier Silvio Berlusconi quando sostiene che la magistratura deve essere sottoposta ad una riforma”, conclude il consigliere Zaccai.
Il consigliere, che ricusa con forza ogni addebito, subirà un processo che avrà inizio il 15 novembre prossimo davanti al giudice monocratico.

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