Le squadre tirreniche giocano all’Anco Marzio interdetto al pubblico
di Umberto Serenelli
Secondo alcuni autorevoli organi di stampa Daniele De Rossi, da sempre la bandiera della Roma assieme a Francesco Totti, sembra intenzionato a rilevare la società Ostiamare, guidata oggi dal patron Roberto Di Paolo.
Daniele è molto legato al club viola dove ha iniziato a tirare i primi calcio al pallone e, avendo seguito la vicenda che vede coinvolto l’impianto sportivo Anco Marzio, ha deciso di interessarsi dello stadio dove la compagine di serie D e tutte le altre squadre del settore giovanile bianco-viola giocano a porte chiuse.
Tutto ruota attorno alle opere abusive realizzate a suo tempo nello stadio di via Amenduni che oggi impediscono l’accesso del pubblico sugli spalti. In conseguenza di ciò, i collettivi tirrenici sono obbligati a scendere sul rettangolo verde privi dell’incitamento dei tifosi. L’idolo giallorosso sembra abbia in mente di subentrare a all’ex presidente Di Paolo che ha manifestato l’intenzione di riconsegnare, il primo gennaio, le chiavi del campo e di lasciare le redini della gloriosa Ostiamare al fine della stagione 2024-25.
Questa decisione ha scatenato tante polemiche sul futuro calcistico dei gabbiani e lasciato interdette le famiglie dei 500 ragazzi che indossano la casacca viola. Dall’arrivo dell’ex centrocampista azzurro Ostia sportiva si attende un rilancio dell’onerosa riqualificazione dell’impianto e soprattutto delle ambizioni societarie visto che Daniele sarebbe intenzionato a investire per assicurare un futuro solido al club.
Di recente ha infatti espresso il suo sostegno alla società, augurando la riapertura dello stadio con iniziative che potrebbe rappresentare una svolta per l’Ostiamare in termini di stabilità e crescita. Intanto, Di Paolo chiede di “essere salvaguardato dal dover pagare per delle colpe non mie e dovute a degli abusi andati avanti indisturbati per anni”. È anche “pronto persino a regalare l’Ostiamare, al termine della mia avventura in biancoviola che si chiuderà il 30 giugno, se alla mia porta si presenterà la persona giusta e in grado di difendere i sogni e i diritti del popolo lidense, ai quali dico di stare tranquilli perché non abbandonerò nessuno“.