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Futsal Isola che sfida con il capoterra

La Banda Lattanzi vola in Sardegna e si gioca il secondo posto


De Filippis (vedi foto) il talismano: “Partita durissima ma andiamo lì per vincere”. Con lui l’Isola ha sempre vinto. Elmas, Prato Rinaldo e Carlisport. Andrea De Filippis, lo “speciale one” c’ha messo la manona anche sabato, nella sfida, delicatissima, contro Ariccia. La regola degli under lo perseguita. È il più penalizzato. Lui ha fatto spallucce e non si è abbattuto. In allenamento non ha mai sgarrato. E i risultati, fino a oggi, gli danno ragione: All Blacks imbattuti con lui in porta, sempre decisivo quando c’è da metterci la stoffa.
 
DENTRO O FUORI Con la Carlisport era decisiva. Uno scivolone avrebbe staccato l’Isola dal treno delle prime e compromesso un cammino che fino a oggi è stato straordinario per una neo promossa alla prima nel nazionale. “Una partita difficile – ammette -. Venivamo da un risultato sfavorevole con tutto quello che ne consegue. Avevamo Luiz e Caviglia fuori, non sono due qualunque per noi. Gli strascichi di due settimana fa si facevano sentire, la palla pesava. Non abbiamo fatto una grande prestazione, tutt’altro. Anche se la vittoria non credo sia in discussione. Erano importanti i tre punti e noi li abbiamo strappati con il cuore e la grinta. Abbiamo creato tanto e beccato gol su ingenuità nostre. Sotto era difficile recuperare, loro si chiudevano benissimo e concedevano poco, ma abbiamo sempre tenuto il pallino del gioco e alla fine abbiamo scardinato il fortino della Carlisport Ariccia”.
 
Una vittoria del gruppo, De Filippis non si nasconde: “Siamo uniti e tutti remiamo nella stessa direzione. Chi sta fuori il sabato partecipa con il cuore, ci mette l’anima anche se non gioca”. La regola degli under non lo favorisce: “È un regolamento un po’ atipico, strano per certi versi. Non credo che così si aiutino i giovani a emergere. Anzi. Il problema è più profondo e andrebbe analizzato diversamente. Ma questi paletti ci sono e non si può fare niente, se non allenarsi al massimo ogni settimana e, nel mio caso, lavorare a testa bassa con Walter (Carletti, il preparatore dei portieri, ndr) e cercare di mettere in difficoltà il mister”.
 
Non ci fosse la regola, sarebbe titolare inamovibile: “Questo non lo so. Federico (Mazzuca, ndr) è bravissimo, un portiere di grande prospettiva. Ha qualità pur essendo molto giovane. È al suo primo campionato vero in serie B, non bisogna caricarlo di troppe responsabilità. Con lui ho un ottimo rapporto, è un ragazzo davvero in gamba. È la regola del gioco, una squadra che vuole fare bene deve sempre avere delle alternative”. Sabato un test da urlo, la sfida seconda contro seconda: “Sarà difficilissima. Loro stanno facendo un ottimo campionato, sono una formazione attrezzata e ben allenata”. Dopo la sosta forzata per la rinuncia del Fiumicino, fra due settimane arriva il Paolo Augus per poi chiudere il girone di andata con l’Acquedotto. “Un trittico da paura, ma pensiamo prima a vincere sabato”. Il grido di battaglia De Filippis l’ha lanciato.
 
 
 
 
 
 
 
 

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