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Futsal Isola: con l’Aurelia testa-coda da brividi

De Filippis:”siamo uniti, remiamo tutti dalla stessa parte per raggiungere un obiettivo”

È rimasto fuori per squalifica. Ha sofferto dagli spalti. Urlato come un forsennato. Dato indicazioni. Sotto tre a zero s’è messo dietro la porta di Tony Ramos caricando la squadra. “Abbiamo rischiato di buttare
tutto quello che avevamo fatto per una partita sbagliata”. Analisi lucida. Andrea De Filippis (vedi foto) è ormai arancio-verde dentro. Gli è bastato poco per tatuarsi quei colori. Per diventare una colonna dello squadrone di Lattanzi. Martedì scorso, nel pazzo turno infrasettimanale di campionato contro l’Olimpus, non s’è dato pace un minuto.
“Si soffre di più a non giocare”. Se la ride. Ora se la ride: “Ce la siamo vista brutta, possiamo tirare un sospiro di sollievo”. Olimpus croce e delizia. Olimpus ammazza grandi. “Non guardo cosa fanno gli altri, ma
solo in casa mia” dice. L’Artena a meno cinque? “In palio ce sono ancora 24 punti, il campionato è lunghissimo”. È tornato sull’ultima partita, dopo aver riposato come tutta la squadra sabato scorso: “Ora ci attende un vero tour de force, due partite a settimana, dovremo essere bravi a non mollare”. Contro l’Olimpus è stata dura: “Abbiamo giocato non alla nostra altezza ma le occasioni le abbiamo comunque create. Siamo stati meno concreti ma il pallino del gioco l’abbiamo sempre avuto noi”.
Troppe ripartenze concesse: l’Isola c’è quasi cascata: “L’avevano preparata benissimo. Con il campo grande trovavano molti spazi. Ma nel secondo tempo non abbiamo mollato, siamo una grande squadra con un
grande carattere”. Nello spogliatoio ha suonato la carica, come un vero leader. “Dovevamo solo essere più cinici e stare calmi, non farci assalire dal nervosismo”. Nei secondi trenta è stata tutta un’altra
musica: “Sono calati e noi abbiamo trovato quegli spazi che c’erano mancati”.
Il mezzo scivolone dell’Artena non lo ha esaltato: “Poteva capitare noi, ora le squadra che incontri non ti regalano niente. C’è chi si deve salvare, chi lotta per i play off. Sarà durissima fino alla fine. Certo
cinque punti sono un buon margine, ma se non vinciamo si fa presto a bruciare tutto. Dobbiamo guardare a noi stessi, essere bravi a rimanere concentrati e continuare su questa falsa riga. L’Artena è fortissima,
non c’è da fidarsi”.
Con l’Aurelia, sabato, sarà un testa coda da brividi: “Sono una squadra temibile, che se la vuole giocare fino alla fine. In casa, quando hanno perso, è sempre stato di misura, mai un’imbarcata. Dovremo essere
bravissimi. Il campo sintetico poi non ci agevola. Facciamo sempre tanta fatica”. Mancherà Mike Guerra, uno che sa essere sempre decisivo: “Siamo una squadra competitiva. Mike è un giocatore importantissimo per noi, ma ne abbiamo tanti in rosa. Non è un caso che il mister ogni sabato debba lasciarne qualcuno fuori”. Il gruppo, la forza dell’Isola è il gruppo. De Filippis punta su questo: “Siamo uniti, remiamo tutti dalla stessa parte per raggiungere un obiettivo”.
 
LA BABY ISOLA NON SBAGLIA UN COLPO È un’Isola che non sbaglia un colpo. Campionato, coppa, juniores, under 21. Un cannibale che non lascia niente a nessuno. Ciro Sannino s’è preso pure la soddisfazione di
eliminare una squadra d’elite, nel senso vero della parola. Con il Valentia in coppa juniores è stata una battaglia. È arrivata la prima sconfitta dopo 33 vittorie di fila, ininfluente: “Avevamo 4 gol di vantaggio, siamo riusciti a tenerci stretti il margine” sorride. La partita però è stata vera, senza calcoli. Ritmi elevati, continue ripartenze. Neanche un attimo di pace: “Conoscevamo bene le loro qualità. È una squadra di categoria superiore. Sono dietro solo a Canottieri e Ss Lazio, mica una squadretta qualsiasi”. Ora l’aspetta l’ultimo mini tour de force prima della pausa: “Paghiamo un po’ la stanchezza. Questa sosta è una manna. I ragazzi hanno bisogno di rifiatare”.
Lo stress mentale si fa sentire. Venerdì scorso la vittoria contro l’Aurelio Casalotti per 9-4, domenica invece una faticaccia contro la Blue Green: “Eravamo sotto 3-1 nel primo tempo, poi la squadra nei secondi trenta di è trasformata e ha creduto nella rimonta, che poi abbiamo completato. Volevano fare risultato a tutti i costi, per raggiungere il terzo posto, e ne è nata una splendida partita”.
 
 
 
 

  

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