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Grande Isola: 6-2 contro il Tecchiena

L’Isola vince dedicando i tre punti a Robinson

Stagione praticamente finita per il venezuelano, ma contro il Tecchiena deve tirar fuori dal cilindro una prestazione di sacrificio e tenacia. I ciociari, dopo la cura Tallarico, giocano bene, corrono come dannati e la mettono sulla tigna. Ma dire che il Tecchiena abbia dominato il primo tempo, giocato alla pari con la banda Lattanzi nel secondo o che il rigore assegnato agli Orange sia inesistente (i falli di mano in area da che mondo e mondo si puniscono con i penalty), come succederà poi, è un po’ troppo. Il Sei a due finale dice tutto. È vero che l’Isola allunghi soltanto al sedicesimo del secondo tempo e da lì prenda il largo, ma nei sessanta minuti i taccuini di tutti gli addetti ai lavori presenti contano almeno una decina di occasioni buttate al vento, due trattenute in area su un Colaceci indemoniato non sanzionate, e un palo clamoroso che ancora trema dopo una giocata spettacolare tutta al volo Pavan-Colaceci. I ciociari sono bravi ad attendere e ripartire. Tallarico la studia bene e il suo gioco dà molto filo da torcere all’Isola che però si dimostra di un’altra categoria, vincendo la quindicesima partita su 17 di un campionato fino a qui da record e allungando la striscia in casa che dura ormai dalla prima di andata.
PRIMO TEMPO Out Robinson per infortunio e Arribas per squalifica, Lattanzi sgancia una squadra a trazione anteriore: De Filippis in porta, Imperato, Guerra, Veronesi e Colaceci a fare male in avanti. Tallarico, privo del bomber Faria (pure lui squalificato) risponde con Mazzocchia, Collepardo, Frattali, Wellington e Frioni. I primi minuti sono vivaci. Colaceci trattenuto in area non aggancia, mentre De Filippis sul capovolgimento è bravo a sventare un’azione potenzialmente pericolosa. L’Isola fa la partita, il Tecchiena replica in contropiede. Al settimo Colaceci imbecca al centro Veronesi che da due passi la mette fuori. Tre minuti dopo, azione in fotocopia con il carioca stavolta pronto a insaccare: uno a zero al decimo. Montenero intorno al quindicesimo serve due assist d’oro, prima a Pavan poi a Guerra con Mazzocchia che risponde presente e si ripete al 22esimo su una grande azione di Colaceci: miracolo in uscita e risultato ancora in bilico. Minuto 23 punizione di Colaceci: palla fuori di un niente. Il Tecchiena si fa vedere al 25esimo: bell’assist di Frattali per Frioni, palla di poco fuori. E al 29esimo, grande parata di De Filippis sul solito Frioni. La svolta al minuto 31: schema su punizione, Wellington la mette per Frattali che in diagonale trafigge De Filippis: uno a uno all’intervallo.
SECONDO TEMPO Quintetti praticamente invariati, con Verrone al posto di Veronesi nell’Isola e Bruni per Collepardo tra i ciocari. Gli Orange sfiorano due volte il gol con Imperato. Poi al quinto su un capovolgimento di fronte vanno sotto con il gol di Frioni. Un giro di lancette e l’Isola pareggia con un penalty di Imperato per fallo di Collepardo che in area ferma con un braccio un bell’assist di Guerra. Il Tecchiena va vicino al gol con Wellington ma poi esce la banda Lattanzi. Verrone al sedicesimo fa 3-2 dopo un’azione insistita e un bel tiro dalla sinistra. Pavan al 28esimo 4-2 su imbeccata di un Colaceci in versione assistman. In mezzo il palo del nove Orange dopo uno splendido scambio al volo con Pavan. Colaceci è pericoloso ancora al 21esimo, mentre Pavan qualche minuto prima. Minuto 28 azione da manuale: Colaceci-Veronesi-Guerra scarico per Colaceci che di coscia timbra la presenza mettendo a segno il 25esimo gol personale. Il 6-2 è di capitan Imperato con un bel tiro da centrocampo e portiere fuori posizione. Da annotare una parta di De Filippis su tiro libero di Wellington al 29esimo.
I COMMENTI  “È stata una vittoria importante contro una delle migliori squadre del campionato – ammette mister Lattanzi a fine match – erano ben messi in campo, correvano molto, facevano un pressing asfissiante. La mano di Tallarico si vede tutta. Noi siamo stati bravi a soffrire ma non abbiamo fatto una gara intelligente. Cerchiamo a tutti i costi il gol personale, ci buttiamo in avanti a capofitto e subiamo dei contropiede pericolosi. Questa non è la strada giusta. Dobbiamo metterci più testa”.
 
 
 
 
 

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