L’ex presidente Di Paolo consegnerà le chiavi dell’impianto a Roma Capitale
di Umberto Serenelli
L’Ostiamare annuncia lo stop dell’attività sportiva allo stadio Anco Marzio a partire dal primo di gennaio 2025. Il gesto era nell’aria, dopo gli annunci dei mesi scorsi, e il patron dell’Ostiamare è passato all’attacco spiazzando non solo la tifoseria biancoviola e ma anche l’amministrazione Capitolina che ora deve correre ai ripari.
La comunicazione ufficiale è arrivata dal club di via Amenduni con una lettera a Roma Capitale con cui comunicava la restituzione delle chiavi dell’impianto comunale Anco Marzio di Ostia, dove le squadre lidensi continuano a giocare con le porte chiuse essendo prive di autorizzazione a causa della presenza di opere abusive.
“Una notizia che ci lascia sbigottiti – dichiara Alessandro Onorato, assessore capitolino allo Sport, Grandi eventi, Turismo e Moda – considerato che solo pochi giorni fa davanti al sottoscritto, al Prefetto, al Capo segreteria del Sindaco, al Capo della Polizia locale e a tutte le istituzioni che si sono riunite per risolvere la situazione, la stessa società aveva garantito che avrebbe rispettato gli impegni presi con le famiglie e portato a termine la stagione agonistica fino a giugno. A questo punto saremo chiamati a compiere un miracolo, visto lo scarso preavviso e il periodo delle festività in arrivo, per garantire la continuità della scuola calcio. Lo faremo attraverso una società pubblica e nelle more dell’individuazione di un nuovo concessionario, secondo quanto previsto dalle norme”.
Eppure all’inizio dell’attuale stagione era stato raggiunto un accordo tra il sodalizio tirrenico e l’assessorato allo Sport con il team biancoviola che aveva elaborato un progetto di ristrutturazione caratterizzato da un nuovo look. Il restyling prevedeva il rifacimento di tre tribune, degli spogliatoi e la sistemazione del parcheggio all’ingresso. Per la copertura della tribuna centrale i tecnici si erano ispirati alle ali spiegate di un gabbiano che è il simbolo del club lidense. A settembre gli ingressi per assistere alle partite venivano contingentati con un numero inferiore ai 200 tifosi. Poi le cose sono precipitate e gli spalti dell’Anco Marzio sono di nuovo tornati off-limits.
“Fin dall’inizio – spiega Onorato – con gli uffici del Dipartimento Sport abbiamo lavorato per trovare una soluzione, nell’ambito della legge e dei regolamenti, agli abusi edilizi accertati nell’impianto di via Amenduni. Ma senza gli investimenti del concessionario, per demolire gli abusi e ristrutturare l’impianto, il comune non può chiudere gli occhi e far finta che le leggi non ci siano. Non esistono scorciatoie alla legalità: lo abbiamo ribadito al nostro insediamento e continuiamo a sostenerlo”.
L’assessore capitolino allo Sport è consapevole dell’importanza sociale, prima ancora che sportiva, dell’Ostiamare per il X Municipio.
“Non si possono lasciare 400 bambini senza possibilità di fare sport. Scriveremo alla società per dei chiarimenti: le famiglie hanno già pagato l’intera quota della scuola calcio? Se è sì, i soldi verranno restituiti ai genitori? In quale modalità? E la prima squadra dove andrà a giocare? In attesa di queste delucidazioni, Roma Capitale metterà in campo le azioni necessarie per gestire, in sicurezza e nel pieno rispetto delle norme, la scuola calcio fino al termine della stagione sportiva” conclude Onorato
Pungente la replica dell’ex presidente dell’Ostiamare, Roberto Di Paolo: “Avrei preferito però che la stessa preoccupazione manifestata oggi dall’assessore Onorato l’avesse mostrata, a suo tempo, verso chi ha commesso gli abusi edilizi. Si sta cercando di scaricare sulla proprietà dell’Ostiamare l’intera colpa della chiusura dell’impianto e del proseguimento dell’attività della Scuola Calcio. La società ha cercato con ogni mezzo ragionevole di porre rimedio ad una situazione figlia di abusi commessi da altri e perpetratisi negli anni passati in maniera indisturbata. È stato quindi chiesto un provvedimento di autorizzazione in deroga all’uso delle strutture, almeno sino a fine anno sportivo ma la risposta deve essersi persa tra i corridoi del Campidoglio. Adesso sento parlare di nomina di nuovo concessionario e di una società pubblica che garantirebbe il proseguimento della scuola calcio, mi chiedo però con quali autorizzazioni o deroghe lo farebbe? Probabilmente con le stesse che abbiamo richiesto noi e che mai ci sono state concesse”.