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Alla scoperta del quartiere Garbatella

Il quartiere fu fondato negli anni venti sui colli che dominano la basilica di San Paolo


Sabato 16 maggio, con il CEA Centro Educazione Ambientale, alla scoperta del quartiere Garbatella.
L’origine del nome è tuttora oggetto di discussione: secondo un aneddoto molto diffuso, il quartiere prenderebbe il nome dall’appellativo dato alla proprietaria di un’osteria che si trovava sullo sperone roccioso sovrastante proprio la basilica di San Paolo lungo la via delle Sette Chiese, via che collega la basilica Paolina alla basilica di San Sebastiano fuori le mura meta di pellegrinaggi sin dal XVI sec..
 
Una seconda ipotesi sul nome “Garbatella” vuole invece che derivi dall’amenitò del luogo, mentre un’ultima interpretazione, con qualche fondamento scientifico, fa riferimento al tipo di coltivazione della vite detto “a barbata” o “a garbata” nella quale le viti vengono appoggiate ad alberi di acero od olmo in uso nei terreni detti “Tenuta dei 12 cancelli” (comprendenti l’attuale via delle Sette Chiese), posseduti nel XIX secolo da monsignor Alessandro Nicolai, ministro dell’agricoltura di papa Gregorio XVI. La Garbatella è tradizionalmente suddivisa in lotti, occupati da costruzioni che circondano cortili e giardini che, soprattutto in passato, erano punti di ritrovo per la popolazione: lavatoi e stenditoi, botteghe e cantine, sedie e muretti. L’assetto architettonico della zona è un compromesso tra l’estetica e la pratica: le abitazioni sono collocate, almeno nel nucleo storico, in villini o palazzine di tre piani al massimo, con grande cura per i dettagli e per la diversificazione degli stili. L’architettura del quartiere fu inizialmente improntata al modello inglese delle città giardino (Garden Cities) ben collegate e vicine alla città, abitate da operai e comprendenti significativi spazi verdi coltivabili, tali da fornire ai lavoratori residenti una preziosa, e ulteriore, fonte di sussistenza: l’orto.
 
Lo stile architettonico dei primi lotti fu denominato Barocchetto dai suoi creatori Gustavo Giovannoni e Innocenzo Sabbatini, coadiuvati successivamente da Costantino Costantini, Massimo Piacentini, Mario De Renzi, e Nori; simili al barocco sono le modanature di sapore medievale, le figure di animali riscontrabili nei fregi, l’utilizzo estensivo di decorazioni d’ispirazione floreale e botanica, restando però queste nell’ambito dell’edilizia popolare e, dunque, povera: al posto di marmi pregiati, stucchi e calce bianca.
 
Appuntamento: ore 17.00 stazione Garbatella, biglietteria
Costo: 5 euro adulti, gratuita under 18
 
Prenotazione Tel. 06 50917817 (lun-merc-ven-sab ore 9.30-12.30) oppure ai cellulari: 347.8238652 o 327.4564966.
 
 

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