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Basta Cemento … Piantiamola!

In occasione dell’ Equinozio di Autunno, venerdì 23 settembre, diverse realtà unite dalla sensibilità nei confronti dell’ambiente, hanno svolto una azione sinergica contro la cementificazione selvaggia che caratterizza la nostra società attuale e gli odierni agglomerati urbani.

Memento Naturae, Amici della Terra, Ideopolis, Respiro Verde, 45° Parallelo, Offensiva Animalista, Movimento Cittadino Flaminio, Comunità Roma Ovest, Fons Perennis, Pietas, Gruppo Monte Kailash, Cervantes, Soccorso Sociale, La Fenice, Naturalmente, Autonomi AntiSpe, Tila, Furor, Amici della Contea, Azione Punto Zero, Hola, Casa degli Ent, Albero Bianco, Minas Tirith, Gruppo Studio Avser, Vivex, Iceberg Eco-Animalista e Terra Libera, per denunciare quanta poca attenzione ci sia per gli spazi naturali a causa di interessi e di scellerate speculazioni edilizie, con una iniziativa simbolica denominata “Basta Cemento … Piantiamola!”, hanno voluto ricordarlo interrando salvia, mirto, oleandro, rosmarino, incenso, lavanda e altre piante in moltissime città italiane come Torino, Ivrea, Pavia, Milano, Bergamo, Firenze, Bologna, Grosseto, Lucca, Orvieto, Roma, Capri, Taranto, Palermo, Crotone, Catania, e moltissimi comuni laziali come Guidonia, Castelli, Palidoro, Santa Marinella, Civitavecchia, Ladispoli, Cerveteri, Maccarese, Fiumicino, Castel di Leva, Ostia, Acilia, ma anche in Svizzera a Lugano, a difesa di quel verde, che per qualcuno è solo un colore riconducibile ai soldi.
 
“La scelta di questa azione per la data del 23 Settembre, non è stata casuale – ha dichiarato Riccardo Oliva Presidente Associazione Memento Naturae Volontari a Difesa di Ciò che è Vita – simbolicamente l’equinozio di autunno identifica lo sfiorire annuale della natura, l’appassire della vegetazione, una stagione dormiente e silenziosa ma importante nella dinamica ciclica delle stagioni e percepita da tutte le culture tradizionali del mondo come un momento di passaggio. È il tempo del riposo, della meditazione dopo la calura estiva, momento in cui nell’uomo dovrebbe crescere tutto ciò che si lega alla sfera interiore.
L’ equinozio di autunno va quindi a legarsi con questa iniziativa, non solo come protesta alle cattive politiche ambientali, totalmente disinteressate alla tutela di quella Natura che a chiacchiere si dice di amare, ma anche come un momento intriso di significato: piantare una pianta, curarla nel tempo ed osservare il suo modo di crescere, equivale a piantare un seme spirituale in ognuno di noi per poi farlo maturare.
Quel seme che accomuna le varie realtà partecipanti all’azione, è un profondo e doveroso rispetto per la Natura, e un Uomo che silenziosamente la riscopre dentro di se come suo riflesso invisibile, può tornare ad essere parte integrante e funzionale di questo Tutto armonico, anziché esserne la nota stonata. Ma la nostra attuale società, preda solo di distorte visioni economiche e schiava di un meccanismo artificiale di cui non ne comprende più il senso e la misura, sembra ormai aver completamente dimenticato questo principio” ha concluso Riccardo Oliva.
 
 
 
 

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