L’insostenibile leggerezza dell’essere è femmina
Varcare la soglia de La Bottega degli Angeli (un nome che è già di per sé un programma e una garanzia) e lasciarsi alle spalle ansie, preoccupazioni e disagi di ogni giorno è tutt’uno.
Subito ci si sente avvolti da una intrigante atmosfera ipnotica, dal magico silenzio della location, (poco distante dal centro abitato) da un senso di profonda pace interiore.
Se poi oltre l’uscio di questo micro-cosmo delle Meraviglie, ci sono ad attenderci tre bellissime fanciulle pronte ad esibirsi in una delle danze tradizionali più antiche del mondo, volteggiando come libellule di fronte agli irretiti spettatori, l’incantesimo è compiuto. Il gioco è fatto. E in barba al modello skinny delle passerelle e dei red carpets, sfidando gli stereotipi delle frange più estremiste del femminismo contemporaneo, accalappiando in eguale misura il sesso maschile e quello femminile.
Grazie a Sara, Diana e Rosita, il trio vincente che tre mesi fa ha accettato la scommessa di risvegliare fiumicinesi e romani dei dintorni, dal letargo invernale e culturale della cittadina a due passi dall’aeroporto internazionale.
