Lanciamo questo appello per capire dall’autore cosa voleva raccontare attraverso questa sua opera
di Alessandra Zauli
È di queste ultime ore la controversa disquisizione su chi sapeva cosa, chi stranamente ignorasse, chi è stato colto da amnesia, chi disconosce posizioni precedentemente difese strenuamente e chi invece, continua la propria battaglia, con la coerenza e la veemenza che da sempre lo ha contraddistinto.
Si parla del Porto Crocieristico di Fiumicino, annosa questione. Porto sì, Porto no, porto crocieristico, porto commerciale, salvaguardia del Faro e dei Bilancioni oppure ristrutturazione esclusivamente del faro a fine meramente paesaggistico. Ma noi, adottando una linea sentimentale, vogliamo continuare a parlarne con il cuore.
Oggi vogliamo porre un quesito a tutti i cittadini di Fiumicino e non solo. Indagine sicuramente di pochissimo conto, forse di zero conto ai fini meramente economici e politici, ma noi vogliamo continuare a parlare del Faro, assegnandogli sempre quel valore di luogo magico, sentimentale, naturale che ha accompagnato e speriamo accompagnerà tutti noi a lungo.
Quando era possibile poterlo visitare, ed anche da immagini tratte da Google Maps, si possono vedere dei bellissimi disegni. Non soltanto scritte che sancivano amori, chissà se ancora in essere, tra le persone e non solo scarabocchi deturpanti. C’erano, ed immaginiamo ci siano ancora, dei dipinti di street art, poetici.
Tra i tanti ne abbiamo voluto prendere uno, quello che più mi ha colpito. Raffigura una mano aperta con un fiore al proprio interno. Io ci ho sempre riconosciuto l’accoglienza di questo luogo nei confronti di chiunque vi si sia avvicinato, ed una mano aperta, con al proprio interno un fiore, così delicato da proteggere a tutti i costi. Se la mano si chiudesse lo schiaccerebbe e forse questo raffigura un pò la situazione attuale.
Stiamo per assistere alla chiusura di una mano, quella del porto crocieristico, nei confronti della natura e del mare che schiaccerebbe questo luogo per sempre? Ed il faro (la mano aperta in un’altra interpretazione) ha sempre accolto tutti noi, le nostre anime così delicate come un fiore, i nostri sentimenti, le nostre vite, i nostri percorsi con la bellezza che solo la natura sa regalarci. Se si chiudesse schiaccerebbe la nostra anima?
Le interpretazioni sopra descritte magari non corrispondono minimamente a ciò che l’autore voleva raccontare. Il quesito è: qualcuno riconosce l’opera e conosce il nome dell’autore? Ci piacerebbe molto rintracciarlo e ascoltare cosa abbia mosso la sua anima nel voler rappresentare un’immagine così poetica, ma allo stesso tempo così forte. Conoscere la storia dei nostri luoghi del cuore ha un’importanza che va ben oltre le mere questioni politiche ed economiche. Lanciamo questo appello a chiunque possa essere di aiuto.