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La Musica come Terapia per il Corpo con Emiliano Toso

Daniela Faieta: “Gli effetti e benefici della musica nella salute”

 

di Fernanda De Nitto

 

La musica intesa come ricerca del benessere fisico ed emozionale che ci avvicina alla connessione con l’anima. Sono questi gli obiettivi cardini dell’opera portata avanti dal dott. Emiliano Toso, un uomo di scienze, un ricercatore nel campo della biologia che ha affiancato la sua attività professionale con un percorso di crescita personale, in cui la musica è diventata uno degli ingredienti principali della sua vita.

 

 

Dopo un’importante carriera scientifica nel 2013, il biologo stravolge la sua esistenza realizzando il sogno di incidere il suo primo album, dal titolo “Translational Music”. Inizialmente l’opera doveva essere un regalo personale dell’autore che però ha iniziato a diffondersi sempre di più divenendo un vero e proprio progetto di integrazione tra biologia e musica a 432Hz.

 

 

Con il tempo la sua musica ha iniziato ad essere conosciuta ed apprezzata a livelli mondiali e grazie alla collaborazione ed il supporto del Dott. Bruce Lipton, il dott. Toso ha iniziato ad essere invitato in tutto il mondo come relatore di conferenze internazionali e soprattutto come promotore di concerti che integrano scienza e musica. Cercando di interpretare le vibrazioni universali della musica si favorisce il benessere fisico ed emozionale e per tale ragione le musiche composte dal dott. Toso sono oggi utilizzate nei laboratori di ricerca scientifica, negli ospedali e nei centri olistici.

 

 

Molti altri ricercatori, professori, luminari di biologia hanno avuto modo di conoscere e apprezzare le potenzialità della musica composta dal dott. Toso, tra cui Daniela Lucangeli, professoressa di psicologia dello sviluppo presso l’Università di Padova, Carlo Ventura, Direttore del Laboratorio Nazionale di Biologia Molecolare, Raymond Moody, parapsicologo statunitense e il prof. Franco Berrino, epidemiologo specializzato in anatomia patologica.

 

Lo stesso collabora con “Dance for the cure”, progetto ideato e realizzato con il Centro Komen Italia presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, per sostenere le donne che affrontano il percorso di cura di un tumore la seno e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla validità scientifica delle terapie integrate in oncologia.

 

Proprio il prof. Berrino ha permesso ad una professionista del territorio di Fiumicino, Daniela Faieta, di avvicinarsi al dott. Toso e di impegnarsi nella promozione e valorizzazione della sua missione di ricerca del benessere fisico e mentale attraverso la musica, divenendo referente per i suoi incontri sul territorio.

 

“La missione del giovane biologo musicista si diffonde soprattutto attraverso l’organizzazione di incontri dal vivo, oppure online, dove ognuno fa esperienza di qualcosa che va sicuramente oltre a ciò che vediamo con i nostri occhi o che sentiamo con le nostre orecchie – afferma Daniela Faieta – Ogni incontro è un trattamento per l’anima, un dono da fare alla propria vita e alla propria salute, ed un incontro di cuori che vibrano alla stessa frequenza“.

 

 

“Insieme al dott. Toso – prosegue – in molte occasioni, altri eccelsi musicisti suonano con lui, in una sinfonia che è il risultato della partecipazione di ogni strumento. Nell’ascoltare e vivere il concerto si crea una magia eccezionale che porta ad una profonda unione tra tutti i presenti, che avvicinandosi al pianoforte o stendendosi al di sotto, risuonano insieme per riscoprire la trama dalla quale tutto ha origine”.

 

 

“Quello che si descrive a parole può essere provato direttamente partecipando agli incontri promossi su tutto il territorio nazionale. Proprio a Roma si sta organizzando per la prossima domenica 10 novembre, presso il Teatro Ghione di Via delle Fornaci, 37, l’iniziativa ‘Spirito Libero’, dove la melodia del pianoforte del dott. Toso si fonderà con il magico suono del violino di Valentina Wilhelm in un concerto esperienziale emozionante e coinvolgente per sperimentare dal vivo i benefici effetti, su corpo e mente, di Translational Music” ha concluso Daniela Faieta.

 

 

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