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Missioni militari italiane all’estero. Quante sono, quanto ci costano e perchè?

Attualmente sono in corso per il mondo ben 43 missioni, ma ne sono previste 50, che vedono 7.500 soldati italiani armati


di Patrizio Pavone
 
Sotto gli ombrelloni o tra le belle montagne l’estate trascorre in armonia. Ma quanti giovani italiani non vanno in vacanza ma invece sono in missione di pace all’estero, con esercito, marina od aviazione, sotto bandiera italiana, della Nato o dell’Onu? Affrontiamo un pò questo tema di cui spesso la stampa non parla, forse per i costi eccessivi o per la sovraesposizione di un impegno troppo gravoso per il nostro paese.
 
Attualmente sono in corso per il mondo ben 43 missioni, ma ne sono previste 50, che vedono 7.500 soldati italiani armati, in paesi stranieri. Gli interventi sono 13 in Europa (tra cui Cipro, Balcani, Lettonia), 8 in Medio Oriente, 7 in Africa, 4 in Asia, tra le quali quella in Iraq che vede ancora schierati 1.225 soldati italiani con 100 mezzi terrestri a sostegno del governo locale contro l’Isis.
 
Quali sono i compiti di questi militari italiani? Alcuni addestrano polizia e soldati di paesi stranieri, come in Iraq, Kuwait, Libano, Palestina (solo in questo paese ve ne sono 1.216), altri operano sul territorio come forze di interposizione in zone ad alto rischio come in Libia, Emirati Arabi Uniti, e Kosovo (ben 628 in questa ultima regione). Altri a difesa di aeroporti come in Niger.
 
Vi sono poi reparti speciali in Somalia, per addestrare soldati locali, come anche a Gibuti, Egitto, Mali, Tunisia, Rep. Centraficana, Burkina Faso, anche con attività di controllo del territorio o di supporto alle truppe locali. Ovviamente anche in ambito Nato con varie brigate in , Albania, Bosnia, Slovacchia, Mediterraneo, Mar Baltico. Terribile la lunga serie di soldati italiani morti in queste missioni. Basti pensare che solo in Afganistan i nostri reparti hanno avuto 53 morti e 700 feriti.
 
Quanto guadagna un militare italiano in missione? La paga base si aggira sui 3.500 euro al mese, per un soldato semplice. Più anni di servizio all’estero o gradi più elevati, come ufficiali, ricevono fino a 7.800 euro al mese. Oltre alle paghe vanno considerate le logistiche, il consumo di carburanti e munizioni, la manutenzione dei mezzi, la sussistenza alimentare e sanitaria dei soldati. Il costo complessivo si aggira, per il 2023, intorno a 1.708 milioni di euro l’anno.
 
La cosa più sorprendente è il nostro esorbitante impegno internazionale dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Mentre in Italia vengono approvate, finanziate e spedite una media di 30 missioni ogni anno, la Germania dal 1948 ad oggi ha in attivo solo 50 interventi di militari all’estero. Questo dato evidenzia l’esposizione immoderata del nostro paese sullo scacchiere internazionale con costi umani ed economici inaccettabili.
 
L’ottimo Alberto Sordi girò un film emblematico, dal titolo “Finchè c’è guerra c’è speranza”, nel quale intendeva sottolineare con ironia quanto il mondo degli affari e le industrie belliche italiane, siano ben distanti dal desiderio di pace espresso dai nostri Governi con le missioni internazionali, esportando, solo nel 2022, ben 14 miliardi di euro di armi. E questo avviene da sempre, di qualunque colore politico siano stati i nostri Governi!
 
 
 

 
 
 
 

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