Notturni (UdC):”E’ una sciagura che pagheremo tutti”
“Per quanto riguarda il Giudice di pace, è ovvio che il Sindaco Alemanno se ne sia lavato le mani, nonostante la mozione fatta votare in assemblea capitolina dalla quasi totalità dei consiglieri di maggioranza e opposizione (solo un consigliere del PdL ha votato contro!), che impegnava Roma Capitale a mantenere, assumendone le spese, la sede del GdP di ostia, come sancito dalla stessa legge che ne ordinava la chiusura” a parlare è Giulio Notturni, rappresentante di Cambiare davvero e responsabile giovani UdC XIII.
“Lo considero un atto sconsiderato e privo di logica – ribadisce Notturni – una vera mannaia per il nostro territorio. A questo si aggiunge l’assoluta inerzia e disinteresse del presidente Vizzani e dell’assessore Davide Bordoni, delegato al litorale e politico eletto nel territorio del municipio XIII, che non hanno alzato un dito per convincere il sindaco a prendersi tale impegno!”.
“La chiusura delle due sedi giudiziarie del nostro territorio – prosegue – vera vittoria e vero vanto del nostro municipio, è una vera e propria piaga sociale. Una sciagura che pagheremo tutti prima o poi. Si parla di garanzia di giustizia, di diritto ad un equo processo e a tempi umani: tutto questo non può essere garantito dal tribunale di Roma, dove approderanno tutte le richieste di giustizia, perchè già oberato da una mole di lavoro tale da non riuscire, quasi, a smaltire quelle già avviate. Figuriamoci quelle che arriveranno una volta chiusa la sede distaccata”.
“Una particolare attenzione, però, ora va posta ai lavoratori e ai dipendenti delle due strutture – sostiene Notturni – mi auguro fortemente che ad una sciagura già annunciata non si aggiunga la tragedia di licenziamenti e di gente mandata a casa senza possibilità di opposizione. Bisogna garantire gli stessi diritti a tutti i lavoratori che dovranno essere smistati nelle altre sedi giudiziarie romane, tenendo conto della lontananza dalle abitazioni, dalla presenza di figli autosufficienti, da eventuali anziani a carico. Non si può pensare di adottare gli stessi criteri per tutti perchè non tutti hanno le stesse caratteristiche e situazioni personali. Anche i tirocinanti del tribunale di Ostia dovranno essere garantiti e non dovranno essere considerati figli di un Dio minore. Il lavoro è lavoro: non si può pensare di considerare quello precario lavoro di serie B per non aumentare discriminazione a discriminazione. Auspico dunque – conclude il rappresentante di Cambiare davvero e responsabile giovani UdC XIII – che non si sommi la tragedia dei licnziamenti alla già malaugurata sciagura della perdita di due importantissime sedi giudiziarie dal nostro territorio, in barba al decentramento tanto sbandierato”.
Mariagrazia Stella
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