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Passato prossimo puntata 15: Un Papi oltretevere

Aneddoti, vicende e curiosità della storia più contemporanea del territorio di Fiumicino


di Roberto Saoncella
 
Non era un politico, ma prima di tutti capì le potenzialità di sviluppo che avrebbe conosciuto tra gli anni cinquanta e sessanta la zona dell’Isola Sacra. Non era un medico, ma conosceva a memoria i nomi di tutti i residenti di zona. Non era un parente di ciascuno di noi, ma almeno una volta all’anno bussava a tutte le porte per parlare, prendersi un caffè o benedire.

Stiamo parlando di una figura storica per Fiumicino ovvero padre Alberico Papi, fondatore e parroco (ininterrotto fino quasi alla sua morte), della parrocchia Stella Maris. Entrato in seminario giovanissimo, venne ordinato sacerdote nella congregazione dei figli di Santa Maria Immacolata il 6 aprile 1947. Arrivato a Fiumicino divenne vice parroco della centralissima Santa Maria Porto della Salute. Nel 1955, su mandato del parroco Barbieri, inizia la sua missione in quella che lui chiamava “borgata Lido del Faro”.
 
Celebrava messa, confessava e faceva ripetizioni di latino e Francese, in una cappella improvvisata sul lungomare davanti all’allora stabilimento Miramare. Pochi i residenti, non più di 50 persone abitavano la zona, tutti senza acqua e fogne. L’anno seguente, nel 1956, dopo tante insistenze, convince il cardinale Eugenio Tisserant vescovo di Fiumicino, a comprare un terreno in mezzo al nulla, lungo una strada sterrata che ancora non aveva nome e che poi diventerà via Giorgio Giorgis.
 
Padre Papi è convinto che quella zona avrà un rapido sviluppo, e la chiesa che sorgerà dovrà essere grande, moderna e accogliente. Nel 1959 la prima cappella della nuova chiesa, (ovvero l’attuale costruzione accanto alla fermata del bus su via Giorgio Giorgis) è pronta. L’anno seguente il vescovo emette il decreto che trasforma la chiesa di Stella Maris in parrocchia, e padre Alberico Papi viene nominato parroco. Due anni dopo nel 1962, arriva anche il vice parroco padre Franco Bortoloni.  

Per decenni padre Franco e padre Papi rimasero un binomio inscindibile, come Sandra e Raimondo, Franco e Ciccio o Cochi e Renato. Per chi come me è nato a Fiumicino e cresciuto negli anni ottanta, non si andava in chiesa alla Stella Maris, bensì da padre Papi. Nel 1976 la sua opera di costruzione della chiesa si conclude con la realizzazione del nuovo edificio. Con l’inserimento nell’altare maggiore delle reliquie di padre Pio, santa Paola Frassinetti e Don Bosco, il vescovo Monsignore Andrea Pancrazio, consacra quella che è ancora oggi la più grande chiesa di Fiumicino.
 
Nel frattempo infatti la profezia di padre Papi si era realizzata e l’allora borgo Lido del Faro di poche decine di abitanti, era diventato un prolungamento di Fiumicino oltre fiume, con quasi 20.000 residenti. Per tutti gli anni novanta Alberico, come nessuno lo chiamava, ha continuato la sua opera pastorale col suo metodo di sempre: in bicicletta, casa per casa, sempre pronto a trovare la frase giusta per ogni persona che incontrava. Amava dare sfoggio della sua memoria e delle sue capacità linguistiche. Ti incontrava e ti diceva la via e il civico dove abitavi e se riusciva ti descriveva anche la tua famiglia e la casa dove vivevi. Mentre parlava intercalava piccole frasi in francese o spagnolo, saluti in tedesco o lunghe citazioni latine. Si è spento nel 2015. I confratelli raccontano che l’ultima sua parola sia stata “eccomi”.
 
Un sacerdote e un uomo di altri tempi, a cui penso che Fiumicino debba molto. Ed è così che ci piace ricordarlo, in occasione della settimana di festeggiamenti della “sua” parrocchia Stella Maris, che si apprestano ad iniziare. Una festa che di anno in anno ricorda quel 21 giugno 1959 quando, sotto il sole e circondato da una piccola folla di persone, padre Papi portò per la prima volta, nella nuova cappella, la statua della Madonna ancora oggi visibile sull’altare laterale della Chiesa.
 
 
 
 
 

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