Aneddoti, vicende e curiosità della storia più contemporanea del territorio di Fiumicino
di Roberto Saoncella
“Vedete ragazzi cosa compare sotto il pupazzo che brucia? È la croce che ci ricorda che da domani siamo in Quaresima”. Finiva sempre così il falò del martedì grasso, in parrocchia. Erano gli anni ’80 e chi parlava al megafono, mentre il pupazzo di carnevale si consumava tra le fiamme e sotto compariva una croce di metallo che lo sorreggeva, era padre Alberico Papi.
Lui, come tanti altri sacerdoti, in un piccolo paese della periferia romana, erano gli unici ad occuparsi anche dei festeggiamenti, molto laici, del carnevale. E fu proprio un altro sacerdote, padre Sergio De Angelis, attualmente parroco di Stella Maris, ma in quel tempo rettore della parrocchia del centro storico, Santa Maria Porto della Salute, a decidere di portare in strada la sfilata delle maschere nell’ultima domenica di carnevale.
Era il 1988 e con l’aiuto dei volontari dell’allora Pro loco, nacque il carnevale di Fiumicino.
“L’anno successivo l’organizzazione venne presa in mano direttamente dalla Pro loco – ricorda Sergio Civerchia, allora presidente – ma la vera anima dell’evento rimanevano le parrocchie, che cominciarono a realizzare, ognuna per sé, il proprio carro”.
Rivalità accesa e sana, su tematiche che restavano molto semplici: nessuna ironia o satira per capirci, bensì animali, pagliacci o Angeli e Demoni. I percorsi della sfilata divennero lunghissimi. Per dare il senso di comunità e far sentire di tutti la festa, i carri anno dopo anno finivano per transitare anche per il lungomare, su via del Faro o via Giorgio Giorgis e alcuni partivano anche da La Madonnella.
“Non c’erano problemi di viabilità – aggiunge Civerchia –, e in questo modo però riuscimmo ad allargare tantissimo la partecipazione”.
Si racconta che nel 1994 i carri erano talmente lontani dal palco di via Torre Clementina, che quando la speaker della manifestazione, Pina De Rosa, si collegò con loro con le radio trasmittenti, le venne detto che i carri avevano rallentato perché aveva iniziato a nevicare. Quell’evento meteorologico curioso e un pò estremo, portò alla definizione del percorso poi divenuto tradizionale, ovvero il quadrilatero del centro storico fatto da via delle Ombrine, via Foce Micina, via del Canale e via Torre Clementina.
Iniziano gli anni d’oro della manifestazione e arrivarono a sfilare anche dieci carri allegorici. In alcune edizioni la mattina si dà vita anche ad una seconda sfilata, ma sull’acqua del canale navigabile.
Molti imprenditori locali cominciarono ad investire nei carri, sostituendo gradualmente le parrocchie. È il caso di Massimo Carsetti, che sul finire degli anni ’90 fa compiere un nuovo salto di qualità alla manifestazione, facendo crescere il livello artistico dei carri. Ed anche al carnevale di Fiumicino (ormai “Carnevale a Mare“) arriva l’ironia e la satira politica.
Migliaia di persone in strada, un tappeto di coriandoli che a volte rimaneva per giorni, gruppi di ragazzi che combattevano a colpi di schiuma da barba finta, vera o “al mentolo”, come osavano i più temerari. Poi la sera, a casa, decine di “bomberini” stesi fuori per cercare di recuperare le macchie peggiori!
“In quegli anni eravamo al top, addirittura avevamo problemi a fare muovere i carri, tanto erano grandi. Poi sul finire del primo decennio degli anni 2000, sono cominciate ad intervenire tante piccole difficoltà” ha raccontato Pino Larango, attuale presidente della Pro loco e colui che ha gestito gli anni più impegnativi della manifestazione. Le nuove regole per la sicurezza sui carri e per la realizzazione degli stessi. Una gestione della viabilità sempre più complessa. Il peso di una crisi economica e la normale stanchezza dei gruppi storici che non hanno trovato ricambio generazionale, sono tra i principali fattori che hanno ridimensionato la manifestazione.
Si chiude così quella che potremmo definire la stagione dei grandi carri allegorici. Ricordi di una domenica, la domenica di quel Carnevale a Mare di Fiumicino che, prossimo a compiere i 40 anni, resta ancora una delle principali manstazioni di Fiumicino.
FOTO ANNO 1989: il primo carro realizzato nel 1989 dalla parrocchia Stella Maris mentre transita su via degli orti, per la seconda edizione del carnevale.
FOTO ANNO 1991: Il palco delle premiazioni nel 1991. A sinistra possiamo riconoscere padre Sergio de Angelis, mentre più a destra il presidente Sergio Civerchia e l’allora presidente della circoscrizione Mario Canapini, intenti nella premiazione
FOTO ANNO 1992: Parrocchie e scuole insieme. Anche il contributo di molte scuole elementari contribuì all’affermazione della manifestazione
FOTO ANNO 1994: Il carro Angeli e Demoni. Poco dopo i ragazzi vennero sorpresi da una fitta ma breve nevicata
PUNTATA 1: “Cancelli Rossi – Casa Gialla – Villaggio Azzurro”
PUNTATA 2: “I canali nascosti”