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“Colonia Italia”

Di cosa parla il libro di Giovanni Fasanella e Mario José Cereghino


di Gianluca Zanella

Mercoledì 1 luglio nella Casa della Cultura di Fregene c’è stata la presentazione del libro “Colonia Italia”, di Giovanni Fasanella e Mario José Cereghino. Alla presenza dell’assessore alla Cultura Arcangela Galluzzo e di Fasanella, giornalista d’inchiesta e scrittore, c’è stato un incontro con i cittadini.
 
Di cosa parla il libro “Colonia Italia”? il titolo la dice lunga, ma cerchiamo di spiegare in poche parole. Pochi anni fa l’Inghilterra ha aperto le porte di Kew Gardens al pubblico. Cos’è Kew Gardens? Il Public Record Office di Kew Gardens si trova nei pressi di Londra ed è un archivio di Stato inglese. Ciclicamente, i fascicoli classificati come “top secret” al suo interno vengono desecretati e messi a disposizione di chi voglia usufruirne. Giovanni Fasanella e Mario José Cereghino, da sempre attivi nella ricerca storiografica d’inchiesta, sono stati i primi italiani a interessarsi a questa mole di documenti, composta da centinaia di migliaia di fascicoli. “Quello che abbiamo trovato – ha detto Fasanella – ci ha lasciati a bocca aperta e anche un pò depressi”. Perché depressi? Tra le migliaia di carte esaminate (tutti documenti ufficiali, firmati da pezzi grossi della politica britannica) è emersa una triste verità, fin ora sconosciuta ai più e ignorata da chi certamente non poteva non sapere: l’ingerenza, a tratti completa, dei servizi segreti inglesi sulla stampa italiana, in modo da veicolare l’opinione pubblica e, non di rado, la politica del nostro paese.
 
Sembra l’inizio di un libro di spy story, ma è tutto vero, documentato, incontrovertibile.
 
Il libro si concentra in particolare sul periodo che va dallo scoppio della Prima guerra mondiale fino agli anni Ottanta, dopo il delitto di Aldo Moro, ma la faccenda ha radici ben più profonde, sin dall’Unità del nostro paese. In poche parole: la storia d’Italia, la storia che abbiamo studiato a scuola, nelle università e che crediamo di conoscere, non è altro che una versione preparata a tavolino, per non far percepire la sconcertante realtà delle cose: l’Italia è una colonia.
 
Abbiamo chiesto al giornalista e scrittore se questo libro (che in realtà è il figlio di un’altra opera, Il golpe inglese, edito sempre da Chiarelettere) abbia suscitato qualche reazione, qualche tipo di polemica: “La reazione è stata il silenzio totale. Da parte della stampa e da parte della critica. È come se il libro non fosse mai uscito, ne questo, né il Golpe Inglese, che tuttavia è stato un best seller” ha dichiarato Fasanella.
 
Dunque nessun riscontro ufficiale, nessuna ospitata in televisione (eppure nel salotto di Bruno Vespa c’è spazio per il figlio di un mafioso che ha scritto le sue memorie). Intorno a “Colonia Italia” è stato creato il vuoto: “E’ in questo modo che ci siamo accorti di aver scoperto qualcosa che non si doveva conoscere” afferma Fasanella.
 
A questo punto la domanda è sorta spontanea: Come sono arrivati due italiani, benché giornalisti, a scoprire un calderone così immenso in un altro paese? Non hanno avuto alcun tipo di ostacolo durante il loro lavoro? “Gli inglesi in questo sono molto corretti – ha detto l’autore – passato un tot di tempo, i documenti top secret vengono messi a disposizione. Quindi no, non abbiamo avuto alcun tipo di problema nel consultare i fascicoli. In quanto alle modalità con cui siamo riusciti a centrare subito l’obiettivo, la ragione è che in tanti anni di lavoro e di conoscenze ho sempre ricevuto, anche da personaggi di formazione completamente opposta (come il giudice Violante e Cossiga, nda), il consiglio di concentrarmi sugli inglesi. Non mi è mai stato indicato il luogo in cui andare a cercare, ma questi inglesi ricorrevano spesso. Ogni qual volta mi ritrovavo a lavorare su qualche inchiesta e credevo di aver trovato la pista giusta, qualcuno mi suggeriva di invertire la rotta: ‘stai attento agli inglesi’, così mi disse una volta Cossiga al telefono, senza però aggiungere altro. A Kew Gardens ci siamo arrivati dopo molto tempo e ci siamo sentiti come l’archeologo Carter di fronte alla tomba di Tutankamon”.
 
Il quadro che emerge da questi documenti (molti dei quali riportati nel libro) è decisamente sconcertante. Tantissimi i nomi di giornalisti, editori, opinionisti e intellettuali letteralmente al soldo della Corona britannica, persone che per un certo periodo di tempo, quando non per tutta la vita, hanno ricevuto le “veline” dall’ambasciata inglese, cioè degli articoli pre-confezionati da diffondere attraverso organi di stampa nostrani e collusi. Insospettabili come Oriana Fallaci, Indro Montanelli, Angelo Rizzoli Junior, persino Benito Mussolini, pagati per diffondere il verbo britannico in Italia.
 
Alla domanda se nel 2016 questa influenza occulta possa dirsi conclusa, Fasanella ha sorriso, ma è stato un sorriso amaro: “C’è una grossa parte dei documenti ancora secretata ed è quella che va dagli anni Ottanta ai giorni nostri. Dunque no, non credo che l’influenza sia terminata”.
 
Forse il libro non avrà venduto molte copie, forse i due autori si saranno visti fare il vuoto intorno, ma noi qualcosa possiamo farla: possiamo leggere “Colonia Italia” e il “Golpe Inglese”. È una faccenda molto grossa ed è comprensibile che a molti possa sembrare incredibile, ma è tutto terribilmente vero e l’unica arma a nostra disposizione è la comprensione. Solo conoscendo la verità potremo essere veramente liberi, al di là di quanto credano o vogliano quelli che hanno imposto il silenzio su questa storia.
 

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