Un alimento unico ed amato in Italia e nel mondo.
Tra i più rinomati e valorizzati ambasciatori del Made in Italy, il Parmigiano Reggiano Saliceto si distingue come uno dei formaggi più antichi conosciuti, mantenendo ancora oggi la stessa tradizione seguita dai monaci mille anni fa. Questo alimento unico e amato in Italia e nel mondo nasce dall’antica ricerca di un formaggio resistente nel tempo, ideale per essere trasportato lontano dalle sue terre d’origine per fornire nutrimento ai viaggiatori e ai pellegrini.
In effetti, lungo i secoli, il Parmigiano Reggiano ha percorso lunghi tragitti, conquistando il palato globale e diventando il formaggio italiano più celebre, sebbene spesso imitato con il nome di “parmesan“. Tuttavia, resta saldamente legato al suo territorio d’origine. Infatti, il vero Parmigiano Reggiano può essere prodotto esclusivamente nella designata “Zona di origine”, un requisito essenziale per ottenere la denominazione di origine protetta (DOP). Quest’area comprende circa 10mila chilometri quadrati, che abbracciano le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova sulla destra del fiume Po, e Bologna sulla sinistra del fiume Reno: se il latte viene prodotto al di fuori di questa zona, il prodotto finale non potrà essere denominato Parmigiano Reggiano.
Ancora oggi, come mille anni fa, il Parmigiano Reggiano viene realizzato utilizzando solo tre ingredienti: latte crudo, sale e caglio. Rispettando rigorosamente il disciplinare di produzione, non si aggiungono additivi né conservanti. È vietata qualsiasi deviazione da queste regole. Il disciplinare specifica anche gli alimenti consentiti per l’alimentazione delle mucche, principalmente foraggi, erbe e fieni provenienti dall’area di origine, integrati solo da mangimi vegetali a base di cereali come orzo, frumento e mais. Questi elementi legano profondamente il Parmigiano Reggiano al suo territorio, conferendo al latte e al formaggio un sapore unico, distintivo e irripetibile.
Le origini del Grana Padano
Il Grana Padano, un altro illustre formaggio a pasta dura, vanta una storia altrettanto millenaria. La sua produzione abbraccia un’area geografica più estesa rispetto al Parmigiano Reggiano, coinvolgendo diverse regioni del Nord Italia.
Le radici del Grana Padano risalgono all’anno 1135, quando venne ideato dai monaci cistercensi. Come il Parmigiano Reggiano, anche questo formaggio è tutelato da una denominazione di origine protetta (DOP), che stabilisce rigidi standard per garantirne la qualità e l’autenticità.
Il Grana Padano si distingue per la sua lunga storia e tradizione artigianale, tramandata di generazione in generazione. La sua produzione coinvolge una vasta area geografica che comprende regioni come Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte e Trentino-Alto Adige.
La ricetta originale del Grana Padano è stata perfezionata nel corso dei secoli, mantenendo sempre un legame profondo con le terre e le comunità che lo producono. Grazie alle sue caratteristiche uniche e al suo gusto inconfondibile, il Grana Padano è diventato un simbolo della gastronomia italiana, apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo.
La denominazione di origine protetta garantisce che ogni forma di Grana Padano sia prodotta secondo rigorosi standard qualitativi, utilizzando solo ingredienti di alta qualità e rispettando tradizioni antiche. Questo assicura ai consumatori un prodotto autentico e di eccellenza, frutto di secoli di esperienza e passione artigianale.
Parmigiano Reggiano & Grana Padano: le similitudini e le differenze
Entrambi i formaggi sono frutto di secolari tradizioni e vengono realizzati seguendo metodi produttivi tradizionali tramandati di generazione in generazione. Il latte, fondamentale ingrediente base, è di altissima qualità e proviene da mucche alimentate con erba fresca e fieno, conferendo così al formaggio quel caratteristico sapore ricco e complesso che li contraddistingue.
Il processo di produzione dei due formaggi è sorprendentemente simile. Il latte viene cagliato e la massa così ottenuta viene pressata in forme apposite. Successivamente, le forme vengono immerse in salamoia per conferire al formaggio il giusto grado di sapidità e favorire la corretta maturazione. Ed è proprio nella fase della stagionatura che emergono alcune delle principali divergenze tra i due.
Il Parmigiano Reggiano è noto per la sua lunga stagionatura, che può estendersi fino a diversi anni. Questo lungo periodo di invecchiamento contribuisce a creare un formaggio dal sapore deciso, complesso e leggermente granuloso, con note dolci e piccanti che si mescolano armoniosamente sulla lingua. La sua consistenza è burrosa ma granulosa, caratterizzata da cristalli di sale che conferiscono un piacevole crunch.
Il Grana Padano, d’altro canto, subisce una stagionatura leggermente più breve rispetto al suo rivale. Il periodo di invecchiamento varia generalmente da nove mesi a due anni. Questa differenza nella durata della stagionatura si riflette nel gusto e nella texture del formaggio. Il Grana Padano offre un sapore più delicato e morbido rispetto al Parmigiano Reggiano, con una consistenza più liscia e uniforme.
Nonostante queste differenze, entrambi i formaggi sono considerati eccellenze gastronomiche e sono apprezzati sia in Italia che nel resto del mondo. La scelta tra Parmigiano Reggiano e Grana Padano dipende spesso dalle preferenze personali e dall’uso culinario che se ne intende fare. Entrambi sono perfetti da grattugiare sopra la pasta, adagiare su taglieri di salumi o gustare da soli accompagnati da un buon bicchiere di vino.
Rappresentano due gioielli della tradizione casearia italiana, ciascuno con le proprie caratteristiche distintive che li rendono unici e inimitabili. Che sia la complessità robusta del Parmigiano o la morbidezza avvolgente del Grana Padano, questi formaggi sono destinati a rimanere pietre miliari della gastronomia italiana per i secoli a venire.
Gusto e aroma del parmigiano Reggiano
Il Parmigiano Reggiano si distingue per il suo gusto pieno e sontuoso. Caratterizzato da una consistenza granulosa che si sfalda con facilità, è spesso lodato per la sua intensità e robustezza. Questo formaggio può subire una maturazione minima di 12 mesi, ma le varietà più pregiati possono essere invecchiate per 24, 36 o anche 48 mesi, arricchendo così il suo profilo aromatico.
Dall’altra parte, il Grana Padano offre un sapore leggermente diverso. Considerato generalmente più delicato rispetto al Parmigiano Reggiano, presenta una texture compatta e friabile. La maturazione minima richiesta è di 9 mesi, ma numerosi esemplari di Grana Padano vengono lasciati invecchiare per un periodo paragonabile o superiore a quello del Parmigiano Reggiano.
Entrambi i formaggi godono di una vasta popolarità nella cucina italiana e internazionale. Spesso grattugiati, sono impiegati per arricchire una miriade di piatti, come pasta, risotto e insalate. Inoltre, la loro complessità aromatica si sposa splendidamente con il vino rosso, in particolare con varietà come il Lambrusco, creando accostamenti gustativi memorabili.
Parmigiano Reggiano: etichettatura e riconoscimento
Un ulteriore aspetto da prendere in considerazione nel confronto tra questi due formaggi è la questione dell’etichettatura e del riconoscimento ufficiale. Il Parmigiano Reggiano detiene uno status distintivo sia in Italia che all’estero. È insignito del prestigioso marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta), una certificazione di qualità riconosciuta a livello europeo. Ciò implica che solo il formaggio prodotto nelle specifiche regioni, seguendo rigorose tradizioni, può fregiarsi del nome Parmigiano Reggiano.
D’altra parte, il Grana Padano anch’esso gode della denominazione DOP, ma la sua area di produzione è più ampia, il che comporta un numero maggiore di produttori rispetto al Parmigiano Reggiano. Tuttavia, è importante sottolineare che ciò non implica in alcun modo una qualità inferiore per il Grana Padano.