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Nico Stella, quando l’archeologia incontra il volontariato

“La storia etrusca e in particolare l’archeologia mi hanno sempre affascinato già da bambino”


di Fernanda De Nitto
 
Nico Stella, fondatore dell’Associazione Nuova Generazione Etrusca, dedica buona parte della sua vita alla valorizzazione e promozione dei siti archeologici, spesso sconosciuti e introvabili, presenti in particolare a Cerveteri.
 
Da dove nasce la sua passione per l’archeologia?
La storia etrusca e in particolare l’archeologia mi hanno sempre affascinato già quando da bambino delle scuole elementari, frequentante la primaria Giovanni Cena di Cerveteri, camminando per un vialetto rimasi folgorato dalle mura e dalle costruzioni presenti in quell’area, totalmente in contrasto con le abitazioni moderne della città. Tale luogo era la Necropoli del Sorbo, comprendente una serie di tombe rupestri e in particolare la celebre Tomba Regolini-Galassi, per metà scavata nel tufo e per l’altra metà costruita con massi squadrati. Dal primo giorno che vidi quel luogo sembra che il destino abbia segnato la mia vita, infatti dopo quarantacinque anni sono diventato custode di questo importante luogo. Infatti, la Soprintendenza, attraverso una concessione, mi hanno permesso di gestire la Necropoli del Sorbo, coinvolgendo in questo progetto parenti e amici che da subito, con me, si sono adoperati per ridare all’area la giusta risonanza e il miglior decoro possibile. Nell’area si respira la tipica polvere tufarina, derivante inevitabilmente dal tufo, riconoscibile solo dai residenti della zona. La scelta della Soprintendenza, che non smetterò mai di ringraziare, è derivata dal fatto che lo stesso ente non riesce a seguire e gestire con attenzione tutte le aree archeologiche disseminate per la città di Cerveteri”.
 
Quando e come si è costituita l’Associazione “Nuova Generazione Etrusca”?
“L’Associazione è stata fondata nel 2012 ed è regolarmente riconosciuta. In qualità di archeologo  e, soprattutto appassionato della storia cerite, a seguito della concessione avuta dalla Soprintendenza, come associazione, seguendo tutte le prescrizioni stabilite dall’ente per i lavori, ci siamo occupati della bonifica di ettari di terreno, gestendo oggi sette siti archeologici che a rotazione temporale per le manutenzioni sono sempre agibili e visitabili. Per la realizzazione di questi obiettivi devo ringraziare la mia compagna Antonietta e i volontari che con me condividono questa importante passione, volta alla valorizzazione e conoscenza di luoghi spesso sconosciuti dagli stessi residenti vicini alle aree archeologiche”.
 
Recentemente, proprio per il suo poderoso impegno nella promozione archeologica e turistica dei territori, ha ricevuto un importante riconoscimento, di cosa si tratta?
Si tratta della decima edizione del Premio Jean Coste dedicato alle Lettere, all’Archeologia e alle Arti, organizzato dall’Associazione Culturale “Roma fuori le mura” e patrocinato dal Ministero della Cultura. Un riconoscimento nato per ricordare la figura di padre Jean Coste, sacerdote marista di nazionalità francese, conosciuto per il suo straordinario lavoro di ricerca in vari ambiti. La giuria mi ha assegnato il riconoscimento per la sezione tutela patrimonio archeologico, per l’attività di bonifica che svolgo con l’associazione presso i siti archeologici etruschi presenti nel territorio cerite. Un ulteriore motivo per continuare nella mia opera e nel mio impegno per la storia etrusca”.
 
Alla luce dei successi raggiunti ci sono obiettivi ed iniziative future in programma?
“Proseguiremo costantemente nella bonifica e nella messa in sicurezza di tutti i siti archeologici che abbiamo in concessione e stiamo organizzando da giugno alcune passeggiate archeologiche destinate alla scoperta di siti inediti e spesso introvabili che lasceranno, almeno me lo auguro, i visitatori senza parole, un pò come io bambino alla vista del mio primo sito archeologico”.
 
 
 
 
 
 
 

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