Lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità conferma la necessità di distanza tra iPhone 12 e dispositivi
di Fabio Reposi direttore della farmacia comunale Aranova
Uno studio, condotto all’Istituto Superiore di Sanità conferma, in rari casi, che se lo smartphone viene tenuto a meno di un centimetro dal cuore, il magnete presente nell’iPhone 12 può attivare l’interruttore magnetico di pacemaker e defibrillatori impiantabili, ed è quindi molto importante attenersi alle indicazioni fornite dai produttori di dispositivi medici e della Apple stessa secondo cui deve essere mantenuta una distanza di almeno 15 cm tra un telefono cellulare e il dispositivo (Clicca qui).
“Gli studi confermano un pericolo già noto – ha spiegato Federica Censi, ricercatrice del Dipartimento di malattie cardiovascolari dell’ISS e prima autrice dello studio, appena pubblicato sulla rivista Pacing and Clinical Electrophysiology – Il magnete fa parte del sistema di ricarica MagSafe, e se arriva a distanza ravvicinata da un pacemaker o un defibrillatore impiantabile è abbastanza potente da far scattare la modalità di spegnimento temporaneo, pensata per permettere, in sala operatoria, di intervenire anche usando l’elettrobisturi, senza il rischio di scariche pericolose per il paziente e per i sanitari”.
“In condizioni di funzionamento normale – spiega Censi – entrambe le tipologie di apparecchi monitorano il ritmo cardiaco, e stimolano il cuore in un momento specifico di ogni ciclo. Quando scatta l’interruttore magnetico, la stimolazione cardiaca prosegue, e se si perde la sincronizzazione rischia di scatenare la fibrillazione ventricolare, potenzialmente letale. Va comunque sottolineato che l’attivazione della modalità magnetica è stata osservata solo in alcune specifiche posizioni dell’iPhone rispetto al dispositivo mentre nella maggior parte delle posizioni, anche a distanza ravvicinata, il fenomeno non si innesca”.
“Per recuperare la piena efficienza del device impiantabile – conclude Federica Censi – basta allontanare lo smartphone, o qualsiasi altra fonte di campo magnetico. Altre fonti potenziali di interferenza sono alcuni portabadge con fermaglio magnetico e alcuni supporti per i bavaglini usati dai dentisti, anche se finora non ci sono state segnalazioni di specifici incidenti”.
Gli stimolatori cardiaci hanno una memoria interna che registra tutto, proprio per permettere di rilevare qualsiasi eventuale anomalia, quindi se anche c’è il timore di poter avere esposto accidentalmente il pacemaker o defibrillatore a un campo magnetico, non è necessario preoccuparsi né chiedere una visita di controllo: una eventuale interferenza con il funzionamento cardiaco si manifesta subito in modo sintomatico.