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Vitamina “P” proprietà e benefici

Una vitamina molto importante per il nostro organismo


di Fabio Reposi, direttore Farmacia Comunale Aranova
 
L’esistenza di questa vitamina fu prospettata per la prima volta fin dal 1936 da Szent- Georgyi, che aveva constatato come estratti di paprica e succo di limone si dimostrassero molto più attivi della vitamina C nel trattamento di alcune malattie emorragiche caratterizzate da un’accresciuta permeabilità e fragilità delle pareti capillari.

Egli ricavò da quegli estratti un prodotto che fu denominato prima “citrina” e poi vitamina P (dalla lettera P della parola permeabilità e paprica). Le sostanze di origine naturali che possiedono un’azione vitaminica P hanno una struttura chimica eterogenea ma, nonostante tutto, vengono collettivamente definite col termine generale di bioflavonoidi potendosi ricondurre quasi sempre alla classe chimica dei flavonoidi.
 
Con il tempo si è scoperto che un’intera serie di sostanze e esercitano un’azione vitaminiche P, rutina, eriodictina, naringina, quercitrina, diosmina, sono i nomi dei composti più noti.
 
Occorre dire che non è riconosciuta da tutti la natura vitaminica di questo principio perché non si è riusciti a provocare degli animali da esperimento le manifestazioni di una pura avitaminosi. Le sedi d’azione della vitamina P sono gli elementi vasali che formano la micro circolazione. Questa è caratterizzata da una estesissima rete di cui fanno parte, accanto ai capillari veri e propri, le arteriole e le venule.
 
Il ruolo del sistema capillare è molto importante essendo il luogo degli scambi tra il sangue e i tessuti. Infatti è attraverso la rete capillare che i tessuti ricevono le sostanze nutritizie e cedono le scorie del metabolismo cellulare. I capillari veri propri sono delimitati da una parete (endotelio) dotata di una certa permeabilità e resistenza. In talune situazioni l’una e l’altra sono profondamente modificate, dal momento che si verifica un aumento della permeabilità e una diminuzione della resistenza capillare. Con la diminuzione della resistenza, la parete vasale presenta una maggiore predisposizione alle rotture con conseguente uscita dei globuli rossi mentre l’aumento della permeabilità comporta il passaggio nei tessuti non solo di una maggiore quantità di acqua ma anche di proteine e grosse molecole colloidali.
 
Quando queste alterazioni delle pareti basali sono consolidate compaiono una serie di disturbi fra i quali fanno spicco le micro emorragie, l’edema e infiammazioni locali. I bioflavonoidi hanno la funzione di conservare l’integrità e la normale permeabilità e resistenza delle pareti dei capillari in modo da impedire la fuoriuscita dei globuli rossi e la formazione di edemi.

La vitamina P è importante per garantire una completa utilizzazione della vitamina C con la quale è costantemente associata. In natura le due sostanze agiscono in sinergia, prova ne sia che le manifestazioni cliniche dello scorbuto, infatti, non vengono completamente risolte dalla somministrazione di acido ascorbico puro ma richiedono in aggiunta delle sostanze ad azione vitaminiche, come quelle che ad esempio si ritrovano nel succo di limone.
 
In pratica lo scorbuto è una doppia avitaminosi C + P, ove questa associazione mostra di essere attiva la dove la sola vitamina C è insufficiente a risanare completamente. Per questa ragione la vera vitamina C è quella ottenuta dalla somma dell’acido ascorbico e della vitamina P.

Indicando con C1 l’acido ascorbico e con C2 la vitamina P, la vitamina C completa si dovrebbe identificare con il complesso C1 + C2. Non si è ancora stabilito l’esatto fabbisogno di bioflavonoidi, ma si ritiene sufficiente un apporto di 50-200 mg al giorno. La vitamina P si ritrova in tutti i frutti contenenti la vitamina C e quindi limoni, arance uva, ciliegie, ecc… nonché nel fegato.
 
 
 
 

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