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Il nostro povero Mondo

Un disastro infinito … quando finirà tutto questo scempio?


A me ed a chissà quante altre persone, viene una grande rabbia al pensiero dei grandi disastri ambientali che ogni giorno colpiscono il nostro paese o il nostro mondo.
Le grandi industrie, senza rendersene conto, nell’intento di produrre beni, da decenni provocano enormi danni ecologici. Quando finirà tutto questo scempio? I nostri nonni ricorderanno, certamente che contadini ed agricoltori, un tempo avevano cura dei loro terreni e del creato. Vista dal di fuori, ed ancor oggi, quella cultura contadina poteva apparire assai rozza ed ignorante, ma era sana e genuina. Tutti credevano negli stessi valori, negli stessi principi. Le regole erano eguali per tutti e guai a non rispettare il senso di dignità, l’educazione, la parola d’onore.
Un contratto veniva stipulato con una stretta di mano impegnandosi a dare la propria parola e soprattutto a mantenerla. Indubbiamente c’era chi, stando fuori dalle righe, veniva guardato con occhi attenti,  perché non commettesse follie.
Chi aveva studiato aveva una mente aperta, denaro e potere anche se non tutti i ricchi erano eguali. C’era il ricco generoso, buono, comprensivo, ma anche quello avido, avaro, cattivo, feroce. Ora come allora affetto dai sette vizi capitali. Certamente si sbagliava pure allora. A volte tutto veniva messo a tacere, altre volte i fatti venivano diffusi e conosciuti da tutto il vicinato. Oggi viviamo in una piazza virtuale dove non esiste più il senso del pudore, della riservatezza, della morale, del rispetto.
 
Presi come siamo da mille impicci, non trascorriamo più come un tempo ore tranquille e beate sotto un albero, non facciamo passeggiate in aperta campagna e non abbiamo più un “pensiero libero e costruttivo”. Piuttosto disperdiamo nell’ambiente ogni genere di rifiuti, non amiamo la raccolta differenziata, ma soprattutto non amiamo neppure l’uomo.
Se si pensa che giovani pedofili  vanno nei paesi dell’America latina per violare poveri bambini indifesi, abbiamo detto tutto. Stendiamo un velo pietoso anche sulle baby squillo. Gente adulta che sfrutta minorenni per arricchirsi indebitamente. E tutta “la gente bene” coinvolta: alti dirigenti, mariti o figli di politici. E che dire di quelli che vengono uccisi perché i loro organi possono essere trapiantati?
 
Di generazione in generazione è stato trasmesso un patrimonio di valori condensato in proverbi resi validi dall’esperienza e garantiti dall’età di chi li proponeva. Nonni, padri, madri, patriarchi hanno trasmesso un modello di cultura fondato sulla fede e gli onesti stili di vita.
 
Ma chi siamo diventati? Belve umane, assassini, stupratori, violentatori? Cos’è oggi la nostra società? Che fine ha fatto l’uomo? La figura che viene fuori da questo scenario é quella di un uomo privo di scrupoli che non ha più il lume della ragione ma solo desiderio sfrenato di sesso, violenza, potere, comando… La gente ha tanta rabbia dentro. Un uomo uccide il suo simile che passeggia per strada, che cammina con la sua auto, che guarda  ammirato una bella ragazza. Tutti si sentono dalla parte della ragione, vige la legge del più forte.
La correttezza, la sincerità, l’onestà sono beni ormai estinti. Mi rifiuto di credere che tutto sia perduto. VOGLIO CREDERE che esiste una fetta del “paese Italia” che vive nel rispetto dell’altro, che compie il proprio lavoro con scrupolo e precisione, che l’onesto  freme dietro l’indifferenza generale,  che tutti gli uomini che credono nella vita siano pronti a dimostrare che qualcosa si può cambiare il sistema ormai inceppato.
 
Anche se oggi sembra che ogni giorno sia tragicamente, drammaticamente e disperatamente uguale all’altro, che tutto sia sommerso dall’insensibilità e dall’indifferenza mi rifiuto di pensare che tutto continuerà ad andare a rotoli.
No, no, io non ci sto!  Ciascuno di noi cominci a rimboccarsi le maniche e cerchi nel suo piccolo di ripristinare il senso di giustizia, di rispetto, di cura per l’altro piccolo o grande che sia.
Perché se non parto io per primo è inutile accusare gli altri di incapacità. Dare la colpa agli altri è certamente facile ma non si possono accusare gli altri anche delle nostre colpe. Il cambiamento DEVE PARTIRE da noi stessi. Andare “contro corrente” non è vietato. Non possiamo più essere burattini in balia di menti malate. Siamo persone dotate della capacità di intendere e volere il bene. Scegliere il BENE è scegliere la vera VITA e tutto ciò che è buono. Ciascuno parta da se stesso per migliorare il mondo intero.
 
MariaPina
 
 
 
 

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