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Mimì, tutta regali…

L’amore nasce spontaneo con piccole accortezze quotidiane


Mimì era una ragazza sola, non aveva più i genitori, non aveva  fratelli, sorelle, parenti. Aveva in cuor suo un profondo desiderio di affetto, dentro di sè c’era un enorme abisso di tristezza e solitudine.
Aveva molti amici, conoscenti, colleghi di lavoro coi quali usciva spessissimo, per evitare di stare sola in casa e per non rendere la sua anima sconfortata.
Lavorava e stava sul posto di lavoro più del dovuto, per non pensare troppo e per riempire la sua vita. Sabato e domenica erano, però, dolori. Come fare per colmare tutti quei vuoti?
Era in cerca dell’anima gemella che non trovava perché ci voleva una persona veramente speciale, ma dove stava? Dato che tutti la invitavano a casa loro o nei locali di ristoro Mimì aveva preso l’abitudine di fare loro dei regali di ogni genere e qualità, così tutti gratificati dicevano: “Grazie, perché ti sei disturbata?” “Sei stata veramente gentile e generosa!” “Che gusto hai! E’ proprio ciò che mi serviva!”
In questo modo, sparsasi la voce, tutti la invitavano ed era sempre fuori casa.
A proposito di casa sua, non se ne occupava quasi mai, ogni tanto faceva le grandi pulizie ma spesso e volentieri la sua casa appariva agli occhi della gente che invitava, assai caotiva, disordinata, piena di polvere e l’occhio di chi la osservava non riposava mai.
Invitava anche lei  per ricambiare gli inviti ma accoglieva la gente nel suo regno pressocché pieno di roba inutile, perché, dovete sapere, che non sapeva buttare alcuna cosa e distribuiva disordinatamente tali oggetti per casa.
La polvere, che ormai regnava sovrana, faceva parte dell’arredo in ogni spazio o ad angolo della casa. Un giorno conobbe persone nuove: Felice, Marcella, Luisa, Donata, Miriam, Luca, Piero e Sandro.  
Insieme si divertivano un mondo. Oltre a fare lunghe passeggiate programmavano fine settimana insieme. Diventarono presto buoni e fedeli amici.
Purtroppo, Mimì cominciò a fare enormi e costosissimi regali ai suoi amici. Ogni occasione era buona per portare loro qualcosa: piante, fiori, vino, soprammobili, collane in acciaio o in argento, sveglie, orologi, lenzuola, coperte.
Alla fine i nuovi amici cominciarono a chiedersi perché e come mai Mimì facesse così tanti regali. Infatti, nel giro di pochi anni tutte le loro case furono piene di ingombranti oggetti, soprattutto Miriam, che era stata presa di mira da lei, cominciò a sentire un buco nello stomaco ogni volta che riceveva un dono.
Un giorno la ragazza si accorse che la sua casa era piena di Mimì. Decise di regalare tutto perché si sentiva oppressa da lei. Poi ne parlò con il resto del gruppo. Tutti avevano cominciato a provare la medesima sensazione. Decisero anch’essi di attuare la medesima strategia. Avevano la forte sensazione di essere posseduti da lei.
Decisero di parlarle dicendole: “Cara Mimì, in questi anni siamo stati bene insieme, ma é tempo di chiarirci, non ti offendere, abbiamo gradito i tuoi doni ma adesso ci sentiamo oppressi da loro. E’ tempo che tu smetta di farci regali.
Guarda bene dentro il tuo cuore. Chiediti perché dentro di te c’é il forte bisogno di fare regali” “Da questo momento non farci più regali!” “Ti vogliamo bene, ti rispettiamo. Astieniti  dal farci regali!”
Mimì ci rimase malissimo e pianse a lungo. Non volle sentire i suoi amici per qualche tempo. Nel frattempo cominciò a domandarsi perché i doni fossero per lei indispensabili. Perché donava agli altri? Perché era più forte di lei donare? Finalmente un giorno comprese! La solitudine, l’essere sola al mondo le avevano giocato un brutto scherzo. Coi  regali lei aveva voluto a tutti i costi succhiare, ricevere amore, affetto, amicizia, disponibilità. Comprese allora quanto fossero importanti i suoi amici. L’amore nasce spontaneo con piccole accortezze quotidiane. L’affetto va conquistato con la gentilezza, la disponibilità, la sincerità, non ha bisogno d’altro. I regali  che lei faceva servivano a comprare, a possedere le persone e possedere le persone é sbagliato, é come tenerle legate al guinzaglio, renderle  simili agli oggetti per farne quel che si vuole.
Aveva sbagliato tutto. Comprese così che la solitudine é una brutta bestia e va controllata. A volte l’educazione ricevuta é stata molto restrittiva e da grandi non si riesce ad avere rapporti amicali veri, forti e durevoli ma piuttosto superficiali. I regali esagerati continuativi nel tempo opprimono l’altro.
 
Mariapina
 
 

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