“Il bello…. di non essere perfetto” solo chi è consapevole dei propri errori può perdonare l’altro
Un portatore d’acqua indiano aveva due grandi secchi legati alle estremità di un bastone che portava sempre alle spalle. Uno dei due secchi aveva molti buchi, invece l’altro era perfetto e conservava tutta l’acqua che conteneva. Al te!rmine di ogni viaggio a piedi dalla fontana fino alla casa del suo padrone, un secchio era sempre pieno, ma il secchio rotto era pieno solo per la metà.
Questo fatto durava da diverso tempo e il secchio perfetto era orgoglioso del suo lavoro perché si sentiva all’altezza del suo compito.
Il povero secchio rotto, invece aveva vergogna della sua imperfezione e si sentiva un miserabile perché poteva fare solo la metà del lavoro che gli era richiesto.
Dopo qualche tempo il secchio bucato parlò al portatore d’acqua dicendogli: “Ho vergogna e voglio scusarmi con te a causa dei miei buchi riesco a portare la metà d’acqua e tu guadagni la metà del valore che dovresti ricevere.
Il portatore d’acqua gli rispose compassionevolmente: “Quando torniamo a casa, prova a guardare ai bordi della strada…”
Così fece e con somma meraviglia vide che lungo la strada crescevano fiori bellissimi, ma nonostante questo continuava a sentirsi ancora in colpa per ciò che era: “un secchio bucato, buono a metà”.
Il portatore d’acqua allora continuò dicendogli: “Ti sei accorto che i fiori crescono solo dalla parte della strada che tu ogni giorno irrori con l’acqua che perdi?”
Ho sempre saputo dei tuoi buchi. Ho cercato di comprendere e di capire quale potesse essere l’aspetto positivo di questo fatto.
Allora ho pensato di seminare sementi di fiori lungo tutto il bordo della strada, dalla tua parte. Ogni giorno venivano innaffiati da te ed io ho potuto raccogliere tanti bei fiori per decorare l’altare del mio maestro.
Se tu non avessi avuto questo “difetto”, se tu non fossi stato esattamente come sei, con tutti quei buchi, non sarebbe stato possibile creare tanta bellezza!”.
Morale: “Ognuno di noi ha i propri buchi, i propri difetti. Tutti siamo come un secchio rotto, però dobbiamo sapere che nell’economia del nostro Creatore, nulla é difettato, ma tutto é perfettamente creato per un proprio fine, che é sempre buono”. “Ognuno dovrebbe accettare l’altro così com’è senza provare a cambiarlo”.
La storia mi fa pensare alle persone di tutte le età piccole, grandi, anziane. Ogni età è importante. I piccoli ragionano con il loro piccolo bagaglio di esperienze. Gli adulti hanno raggiunto una maturazione più adeguata. Gli anziani hanno un bagaglio più nutrito e complesso. Vedono al di sopra del loro naso. Tutti hanno una cosa comune: i propri limiti, i propri difetti, gli errori fatti. Solo chi è consapevole dei propri errori può perdonare l’altro.
Nessuno è perfetto, anche se tutti aspiriamo alla perfezione.
Qual’é la cosa più importante? Non sentirci superiori agli altri. Guardare agli altri per imparare il meglio. Collocarci in ogni occasione fra gli ultimi senza metterci in mostra.
Un caro saluto a tutti i miei lettori. Attendo con ansia le vostre storie.
MariaPina B