Conviene comprare un’auto a Gpl o a metano?
Negli ultimi anni le richieste di auto a Gpl o a metano sono aumentate notevolmente. I vantaggi di comprare un’auto a Gpl o a metano sono in primis il risparmio sul pieno di benzina e allo stesso tempo, per chi vive in città, la possibilità di accedere alle zone di traffico limitato. Ma che tipo di manutenzione richiedono le auto a Gpl o a metano? Sapete come funzionano gli impianti a Gpl o a metano? Quali sono le limitazioni delle auto a Gpl o a metano? Scopriamolo insieme!
IMPIANTO GPL Come funziona? L’avviamento del motore avviene sempre a benzina; quando il liquido di raffreddamento raggiunge un valore sufficiente a consentire il funzionamento del riduttore/evaporatore (attorno ai 35 °C) l’alimentazione a gas si attiva automaticamente. Di conseguenza, anche utilizzando sempre il gas si consumerà sempre una piccola quantità di benzina, che sarà più consistente in caso d’impiego dell’auto solo su percorsi brevissimi e con clima freddo. Un commutatore montato nell’abitacolo, dotato anche di indicatore di livello a led del Gpl, consente di passare manualmente da un tipo di alimentazione all’altro; se il Gpl si esaurisce, il sistema inserisce il funzionamento a benzina. Diversamente da quanto accadeva in passato, con i moderni impianti a Gpl la perdita di potenza del motore è pressoché inavvertibile.
IMPIANTO A METANO Come funziona? La diversa natura del metano, rispetto al Gpl, comporta alcune differenze degli impianti. Innanzitutto nei serbatoi, che devono resistere a pressioni molto elevate (superiori a 200 bar) e quindi sono robusti e pesanti, con forma di bombole cilindriche di acciaio o di materiali compositi. Dato che il metano è sempre allo stato gassoso, il riduttore è più semplice e si limita ad abbassare la pressione del gas fino a pochi bar. L’alimentazione a gas naturale comporta una perdita di potenza di circa il 10-15% rispetto al funzionamento a benzina. Tale valore si può ridurre nel caso di propulsori sovralimentati.
SICUREZZA Il serbatoio delle auto a Gpl è costituito da una lamiera di 3,5 mm di spessore ed è progettato per pressioni di 30 bar, ovvero il triplo della massima pressione di esercizio. Le prove di collaudo comprendono test di pressione idraulica: i serbatoi devono restare integri fino a 67,5 bar. Dal 2001 le norme prescrivono che i serbatoi siano dotati di quattro valvole di sicurezza, che azzerano i rischi di perdite di gas e di esplosione. La prima valvola interrompe il rifornimento del gas quando il livello raggiunge l’80% della capacità nominale del serbatoio, così da lasciare spazio per l’espansione del Gpl all’aumentare della temperatura. La seconda si apre solo quando si attiva il funzionamento a gas e viene chiusa anche in caso di spegnimento accidentale del motore. La terza valvola, detta di eccesso di flusso, interrompe l’uscita del Gpl dal serbatoio se per qualsiasi motivo si dovesse verificare una perdita nell’impianto. La quarta invece si apre quando la pressione del gas nel serbatoio supera i 27 bar. Oltre a queste valvole, gli impianti montati in Italia hanno anche una pastiglia che fonde a 120 °C come ulteriore sicurezza contro gli scoppi. Nel caso del metano, le bombole vengono collaudate a 300 bar e sono anch’esse dotate di elettrovalvole che si chiudono automaticamente all’arresto del motore. Inoltre, il fatto che il gas naturale sia più leggero dell’aria fa sì che anche nella remota eventualità di perdite non si creino pericolosi ristagni di gas.
MANUTENZIONE Le auto a gas richiedono qualche operazione di manutenzione in più rispetto ai corrispondenti modelli a benzina. Alcune manutenzioni sono legate al particolare impianto di alimentazione, altre invece sono necessarie per contrastare gli effetti del funzionamento a Gpl e metano.