Nel corso degli ultimi mesi è stata oggetto di molte discussioni la possibilità di acquistare canapa light nel nostro Paese: le opinioni contrastanti riguardano, in particolare, i fiori della canapa sativa depotenziata. Occorre capire se essi possano essere messi in vendita e, di conseguenza, comprati. Il primo riferimento normativo che è necessario tenere in considerazione riguarda la legge 242 del 2016, entrata in vigore nel gennaio di tre anni fa, che ha a che fare proprio con la coltivazione della canapa sativa depotenziata e la sua vendita. In base a tale norma è possibile coltivare la canapa modificata geneticamente in modo che la concentrazione di THC non superi lo 0.2 per cento, anche se in realtà è prevista una tolleranza fino allo 0.6 per cento.
Cos’è l’erba legale
La canapa light, nota anche come erba legale o marijuana light, è venduta in Italia dal gennaio del 2017. Per un paio di anni gli addetti del settore hanno avuto la possibilità di lavorare senza rischi e in modo sereno, ma a partire dal maggio 2019 la situazione è cambiata: alcuni membri del governo gialloverde, infatti, hanno avviato una vera e propria campagna contro le infiorescenze light, che sono state paragonate alla marijuana con una concentrazione elevata di THC. Alcuni esponenti del governo composto da Pd e Movimento 5 Stelle, invece, hanno avanzato un emendamento che ha lo scopo di cambiare il disegno di legge sulla canapa.
Che fine ha fatto l’emendamento sulla legge sulla canapa?
La sorte di questo emendamento non è stata delle migliori: esso, infatti, ha ricevuto l’approvazione in Legge di Bilancio per poi venire bocciato da Elisabetta Alberti Casellati, la Presidente del Senato. Allo stato attuale, pertanto, rimane valida la legge 242 del 2016 che si concentra sulla produzione di canapa light: legge che specifica che è permessa la coltivazione della varietà di canapa con contenuto di THC inferiore allo 0.2 per cento senza che vi sia bisogno di alcuna specifica autorizzazione.
Il contenuto di THC
Il THC è il principio attivo che fa sì che la cannabis abbia un effetto psicotropo. Nel caso in cui venga superata la soglia indicata, potrebbe succedere che dal fiore di marijuana venga generato un effetto psicoattivo. Va detto che non in tutti Paesi si applica il limite indicato dalla legge italiana. Per esempio i nostri vicini di casa della Svizzera consentono la vendita di infiorescenze fino a una concentrazione di THC pari all’1 per cento.
Le infiorescenze essiccate
Il problema più importante della legge italiana è che lascia dei buchi normativi abbastanza importanti. Il testo della legge 242 del 2016, infatti, indica la possibilità di coltivare canapa e di metterla in commercio una volta che sono state conseguite tutte le autorizzazioni commerciali del caso, ma non specifica se la cannabis light possa essere venduta anche sotto forma di infiorescenze essiccate. Le incomprensioni sul tema sono ancora molte, e gli operatori del settore che si occupano di marijuana depotenziata nel nostro Paese temono questa incertezza normativa.
Cosa si può ricavare dalla canapa
Dalla canapa si possono ricavare, secondo la legge, cosmetici e alimenti, a condizione che siano prodotti secondo le discipline dei settori rispettivi. Inoltre, è possibile ottenere materiale destinato alla pratica del sovescio, materiale finalizzato alla fitodepurazione allo scopo di bonificare siti inquinati e coltivazioni di ricerca, dimostrative o rivolte ad attività didattiche, sia di istituti privati che di istituti pubblici. Non vanno dimenticati, poi, i semilavorati come i carburanti, gli oli, il cippato, le polveri e la fibra, che possono essere venduti ad attività artigianali e industrie di diversi settori.