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Come trovare il miglior antifurto per la casa

Trovare il miglior antifurto per la casa (o per l’ufficio) non è un compito difficile se si conosce in maniera approfondita il mercato e se si è consapevoli delle proposte e delle soluzioni a disposizione. Al di là dei consigli che possono provenire dagli installatori, una ricerca sul web si può rivelare utile per capire e valutare nel modo più efficace possibile le varie tecnologie su cui si può fare affidamento, non prescindendo – ovviamente – dalla considerazione delle esigenze che si desidera soddisfare.

Prima di mettersi in cerca del miglior antifurto per la propria abitazione, tuttavia, è opportuno operare una distinzione tra sicurezza attiva e sicurezza passiva. Rientrano nel novero dei cosiddetti dispositivi passivi le porte blindate, le inferriate alle finestre o i sistemi anti intrusione per le tapparelle: tutti deterrenti senza dubbio utili, ma che da soli non sono in grado di mandare via un ladro o di far desistere un malintenzionato che si accinge a penetrare in un edificio, visto che possono essere messi ko da grimaldelli, martinetti idraulici, elettroutensili a batteria o altri strumenti. Il sito Antifurtocasa.info permette di capire, invece, qual è il miglior antifurto dal punto di vista della sicurezza attiva: vale la pena di consultarlo con attenzione.

Le classi di resistenza

Un parametro importante di cui è bene tenere conto è quello che chiama in causa le classi di resistenza. Di cosa si tratta? Entrando nel dettaglio lo si può capire con facilità: di fronte a un dispositivo di classe 1, per esempio, è sufficiente il semplice uso della forza per forzare una finestra o una porta; di fronte a un dispositivo di classe 6, invece, c’è bisogno di attrezzi elettrici potenti, come rettificatori ad angolo, seghe a gattuccio e trapani, per riuscire ad “abbattere l’ostacolo”. Tra la classe 1 e la classe 6 ci sono, ovviamente, valori intermedi.

A proposito dei dispositivi di sicurezza attiva, è importante anche distinguere tra i sistemi di allarme cablati, cioè con i fili, e i sistemi di allarme wireless. Tra queste due possibilità ci sono molte differenze, che non riguardano unicamente l’installazione e il costo di acquisto. I dispositivi cablati, in linea di massima, offrono una sicurezza maggiore in quanto si basano su componenti che sono alimentati tramite la rete elettrica: questo vuol dire che l’allarme può entrare in azione anche nel caso in cui la corrente dovesse venire a mancare, per esempio perché la rete viene scollegata o perché i fili vengono tagliati. Di certo, per un impianto con fili i costi di installazione sono piuttosto alti, a causa del significativo impatto che deriva da opere murarie e canaline: ecco perché di solito vi si ricorre soprattutto quando si è alle prese con una ristrutturazione. Di tutt’altro tipo è, invece, l’installazione dei sistemi wireless, che non richiedono interventi particolari o troppo impegnativi.

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