Conti decisamente buoni in casa Facebook: il colosso di Menlo Park ha fatto registrare, alla fine del 2016, numeri in crescita, sia dal punto di vista della quantità degli utenti iscritti al social network che per quanto riguarda la situazione economica.
Tutti i numeri del successo
Le cifre parlano chiaramente, e riflettono un successo che non ha precedenti: l’azienda americana ha chiuso con un incremento pari al 51% dei ricavi, a 8 miliardi e 810 milioni di dollari, andando oltre le più rosee aspettative degli analisti, i quali avevano scommesso su una somma di 8 miliardi e 510 milioni di dollari. Per quel che concerne le iscrizioni, alla fine dello scorso anno il numero di utenti registrati era cresciuto del 17% rispetto a quello della fine del 2015. In sostanza, oggi in tutto il mondo ci sono circa un miliardo e 860 milioni di persone che sono iscritte a Facebook, il che vuol dire che il social creato da Mark Zuckerberg è la “nazione” più popolosa di tutto il nostro pianeta.
Il mondo è Facebook addicted
Il dato che, però, si rivela ancora più sorprendente è che circa un miliardo di persone si connette a Facebook tutti i giorni: infatti, su un miliardo e 860 milioni di iscritti, circa il 66% usa il social quotidianamente. I numeri fanno girare la testa, dunque, e gli effetti economici sono facili da immaginare. Il titolo di Facebook nelle contrattazioni after hours guadagna più del 3%, e in Borsa i dati sono decisamente entusiasmanti: se a questo scenario si aggiunge il fatto che dopo Google, Facebook è il più importante colosso per la raccolta pubblicitaria per la navigazione in mobilità si può ben capire che a Menlo Park hanno tutte le ragioni per stappare lo champagne.
Come si comporta Facebook in Borsa
L’utile per azione dell’azienda è a 1.41 dollari, mentre il mercato si aspettava 1.31 dollari: anche in questo caso, numeri superiori alle attese di fronte ai quali non si può rimanere indifferenti. Il cuore del successo risiede nelle opportunità di web marketing offerte da facebook ads, è stata proprio la crescita degli introiti nel campo della pubblicità sugli smartphone e sugli altri device mobili a rendere possibile questo risultato. I banner e le inserzioni promozionali su tablet e telefoni hanno permesso a Facebook di crescere in modo straordinario nel corso degli ultimi quattro anni.
Le ombre all’orizzonte
Tutto va per il verso giusto, quindi? Non proprio, perché all’orizzonte si palesano le ombre di una decisione della magistratura che potrebbe complicare le cose: la giuria del tribunale di Dallas, infatti, ha imposto a Facebook di pagare a ZeniMax Media una somma di mezzo miliardo di dollari per Oculus VR, che è stato accusato di aver rubato la tecnologia della società per il dispositivo di realtà virtuale Oculus Rift. Zuckerberg è stato anche chiamato a testimoniare in tribunale, e ha sostenuto che le accuse mosse nei confronti della sua società fossero false. Secondo la ricostruzione eseguita durante il processo, il furto si sarebbe concretizzato prima dell’acquisto di Oculus VR da parte di Facebook, avvenuto per un importo di due miliardi di dollari nel 2015. ZeniMax Media, in sostanza, ha accusato Oculus VR di aver chiamato a lavorare un suo designer, il quale si è basato su soluzioni tecniche e invenzioni non utilizzabili in quanto coperte da copyright. Basteranno queste nuvole a oscurare il cielo sopra Facebook?