Da sempre la sostituzione di un dente è un fatto abbastanza traumatico, sia dal punto di vista strettamente funzionale che da quello puramente estetico.
Sostituirlo non è mai facile, anche perché bisogna apportare degli interventi che possono cambiare radicalmente la struttura dentale e in generale quella della bocca. Per anni ci si è affidati a rimedi come ponti e protesi, che non risolvevano al meglio il problema ma rappresentavano soluzioni spesso e volentieri utilizzate come ripiego.
Da qualche decennio il metodo migliore per sostituire un dente o più denti che mancano, è quello di ricorrere agli impianti dentali. Ma si sa, mettere a posto i denti può essere una pratica molto costosa. Per questo è cresciuta molto in questi anni l’implantologia dentale in Croazia. Sempre più persone si affidano alla cura dei denti fuori dal nostro paese, e questa è un’ipotesi da prendere senza dubbio in considerazione.
Ma in cosa consiste esattamente un impianto dentale?
Impianto dentale: che cos’è e quando nasce
L’impianto dentale consiste in una pratica di tipo chirurgico che serve a ristabilire la perdita (o la mancanza congenita) di un dente attraverso il sostegno di una protesi sostitutiva che avviene tramite l’osso.
Tale pratica si definisce osteointegrazione, e avviene quando la protesi viene inserita nella mandibola o nella mascella.
L’impianto viene inserito immediatamente per favorire la corretta osteointegrazione; solo in seguito verrà aggiunta la protesi dentale visibile, in modo che nel giro di poco tempo l’impianto funzioni correttamente.
Si tratta di un metodo sperimentato con grande continuità e con risultati di riuscita ormai certi. Il miglior modo per rimpiazzare la funzione della radice naturale dei denti e riprendere una normale attività di masticazione.
Ma come si è arrivati a questa tecnica? A dire il vero un po’ per caso. Si è trattato di specie una fatalità, venuta fuori dopo un esperimento mal riuscito. Era il lontano 1952 quando in Svezia, tutti gli scienziati impegnati in una ricerca rimasero letteralmente stupiti da come gli elementi di titanio si potessero perfettamente integrare al tessuto osseo. Fu così che nacque, quasi casualmente, l’impianto dentale, anche perché il connubio tra titanio e tessuto osseo sconfessava completamente tutto ciò che scientificamente si era affermato fino a quel momento a riguardo.
Quel sorprendente processo di integrazione fu chiamato osteointegrazione, e così a partire dal 1965 si cominciò ad innestare i primi impianti.
Una piccole vite di titanio viene apposta nell’osso della mascella o della mandibola (a seconda dei casi) per sostituire la radice del dente:quando l’osteointegrazione si è completata, l’impianto è pronto per essere integrato con l’utilizzo di ponti, capsule o ulteriori protesi.
Questo ha reso molto più sicura e robusta la struttura dentale anche in caso di perdita di denti. Se si procede ad una giusta e corretta manutenzione si può infatti conservare un impianto anche per tutta la vita e recuperare così la normale funzione dei denti.
La manutenzione non è nient’altro che la consueta cura che si riserva ai denti: lavaggi regolari con spazzolino e dentifrici appositi, utilizzo di filo interdentale e colluttorio oltre alle normali visite di controllo da uno specialista.
Il ruolo dell’impianto dentale
Finora abbiamo descritto cos’è un impianto dentale e abbiamo parlato della sua “genesi”.
Ma qual è nello specifico il ruolo che è in grado di svolgere per il nostro cavo orale?
Sono tanti i compiti svolti da un impianto dentale. Esso innanzitutto lavora sul piano psicologico, migliorando sensibilmente l’aspetto del paziente e permettendogli di recuperare autostima. Poter tornare a sorridere e mangiare normalmente anche in mezzo alle altre persone non è certamente un aspetto da sottovalutare.
Sul piano pratico c’è da dire che l’impianto dentale permette di migliorare la masticazione e in generale la salute di chi vi ricorre: questo perché svolge il ruolo di uno o più denti e funge da sostegno per le altre protesi parziali.