Il fenomeno delle migrazioni, sono uno dei temi maggiormente dibattuti in politica sia a livello europeo sia a livello statale. L’Italia ha un ruolo davvero molto importante in questo fenomeno che sta interessando sempre di più varie zone della nazione. In particolar modo, uno dei principali centri di snodo è Roma e Fiumicino, dove ogni giorno si deve essere molto attenti a chi arriva nel nostro paese. Inoltre, queste persone devono essere guidate, aiutate a comprendere non solo le leggi ma anche la cultura italiana. L’integrazione è il passo più importante che si possa fare per permettere a questo fenomeno d’interagire positivamente con il sistema sociale e politico della nostra nazione.
L’Italia, sta dunque divenendo un paese multiculturale e proprio questa novità porta persone differenti a dover vivere fianco a fianco, anche se hanno culture, idee religiose e lingue differenti. Al fine di rendere questo problema, un vantaggio per tutti, sta diventando fondamentale il ruolo del mediatore culturale.
Il mediatore culturale, in Italia, infatti si è affermato solo di recente e per poter lavorare in questo campo, bisogna naturalmente, seguire un preciso percorso formativo. Secondo, il Testo Unico che disciplina l’immigrazione e il Documento programmatico relativo alle politiche migratorie: il mediatore culturale è un elemento necessario al fine di portare avanti le politiche d’integrazione sociale.
Varie ricerche, hanno dimostrato che oltre sulle coste italiane, questa figura è molto richiesta anche nelle zone di Roma e Fiumicino. Questo perché, Roma è la capitale ed il centro nevralgico di questa situazione migratoria, e il mediatore è necessario per prevenire episodi discriminatori e antirazziali.
A cosa serve il mediatore culturale? Quali sono le sue principali funzioni?
Se state pensando di studiare per diventare mediatore culturale a Roma e Fiumicino, allora vorrete sapere quali saranno le principali funzioni che questa figura potrà assurgere. Inoltre, considerate che scegliere d’intraprendere questa professione, potrebbe essere un’ottima idea dal punto di vista lavorativo.
Quali sono, dunque, le funzioni del mediatore culturale?
Il mediatore culturale, deve riuscire ad analizzare il bisogno di tutte le persone che appartengono a culture minoritarie. Gli operatori che lavorano in questo settore devono riuscire a comunicare a livello:
- pratico
- linguistico
- psico-sociale
La conoscenza delle lingue è fondamentale, per chiunque voglia intraprendere questa professione, certo potrebbe essere complesso conoscere tutte le lingue del mondo! Per ovviare al problema, basterà che il mediatore sappia parlare le lingue più diffuse tra i migranti come: inglese, francese e spagnolo. In alcuni casi specifici, il mediatore culturale, potrebbe essere affiancato anche da un traduttore al fine di creare un senso di maggiore vicinanza alla persona appena arrivata in Italia.
Lavorare a Roma e Fiumicino, oppure in altre particolari zone in Italia, dove si cerca un mediatore culturale, prevede dunque specifiche competenze e conoscenze che solo una laurea e un master possono dare. Dunque il ruolo del mediatore culturale, come si può ben intendere, è fondamentale per riuscire a creare un ponte tra la nostra cultura, lo Stato e le nostre leggi e quelle invece di coloro che provengono da Paesi lontani e completamente differenti dal nostro.