Per molti rappresentano una passione smodata, un amore a prima vista che si riferisce non soltanto alla finalità pratica che tali oggetti hanno; ma anche all’aspetto puramente estetico, quando non di collezionismo. È un mercato particolare quello degli orologi, dato che tiene conto di questi fattori e che copre uno spettro potenzialmente infinito, per tutte le fasce di prezzo e necessità. E così in questo scenario si alternano prodotti di lusso, di quelli ormai noti da tempo e che non cessano mai di avere successo; ad altri più destinati ad un pubblico ampio legati magari a determinati periodi storici.
Tra i primi, ad andare per la maggiore sono i brand noti e stranoti: dai Rolex ai Panerai, passando per Audemars Piguet, Cartier, Tudor ecc… marchi che chiunque ha sentito nominare almeno una volta nella vita e che rimandano direttamente ad un segmento molto alto. Nell’altra sfera, quella riferita ad un pubblico più ampio, rientrano invece altre realtà comunque di qualità e in grado di ritagliarsi un seguito non indifferente: pensiamo ad esempio ai brand della moda come Calvin Klein, Paul Hewitt, Daniel Wellington; o per restare più sulla attualità, all’ orologio Festina che è diventato famoso per la sponsorizzazione di vecchia data del Tour de France (per la precisione, dal 1994).
Un mercato quindi multiforme e realmente vario come dicevamo, che spazia da oggetti che costano poche centinaia di euro ad altri che possono arrivare a valere diverse decine di migliaia. In linea generale gli orologi continuano a rappresentare veri e propri accessori che vanno ben oltre la semplice utilità di indicare l’ora: oggetti da abbinare in base a quello che è lo stile e l’abbigliamento di chi li indossa. Ecco perché, partendo proprio da questa contingenza, le stesse case che operano sul mercato tentano di proporre modelli che siano il più possibile in linea con le ultime tendenze, che vadano a rispecchiare il target di riferimento di chi li indossa.
Discorso che viene un po’ meno per i grandi brand di lusso cui si faceva riferimento sopra: per loro vale ovviamente un discorso diverso, come sempre quando si parla di una sfera esclusiva e di alto livello. In questi casi non è il prodotto, ovvero l’orologio, ad andare dietro a mode del momento. Ma è lui stesso a dettare quelle che devono essere le tendenze da seguire. Da che mondo è mondo d’altra parte, il mercato funziona così.
