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Smartworking: le spese aggiuntive da sostenere in casa

Negli ultimi anni lo smart working ha preso piede in modo esponenziale, con un numero annuale di lavoratori da casa in Italia che supera i 3,5 milioni. Considerando che nel 2019 erano poco più di 560.000, possiamo facilmente intuire come l’Italia negli ultimi tempi abbia fatto il salto di qualità sotto questo punto di vista. Lavorare in smart working porta con sé enormi vantaggi, indubbiamente, ma anche diverse spese aggiuntive da sostenere, come ad esempio quella riguardante un’offerta internet casa. Analizziamo nel dettaglio quali sono, facendo un bilancio generale della situazione.

Quanto costa lavorare in smart working?

Come detto, sono tanti i vantaggi di lavorare da casa in termini di risparmio: è inferiore il tempo “sprecato” nel traffico per andare al lavoro e per tornare a casa, magari nell’ora di punta ed è minore la benzina consumata per raggiungere il posto di lavoro, o i soldi spesi in biglietti per i mezzi pubblici. Anche il costo del pranzo che, spesso, fuori casa si riduce a un “panino al volo” preso al bar che costa più ed è qualitativamente meno nutriente e sano di un pranzo preparato a casa: il risparmio c’è, ed è questo il motivo per cui lo smart working rientra tra le misure dei comuni volte a risparmiare risorse e inquinare meno. Oltre al risparmio materiale, c’è poi la possibilità di gestire il tempo in maniera diversa, a volte più proficua, e di conciliare meglio la vita lavorativa con il resto degli impegni giornalieri.

Dall’altra parte, però, una persona che lavora in smart working vive la casa molto più di un lavoratore che ha sede di lavoro fuori, e le dirette conseguenze le si possono leggere in bolletta alla fine del mese. Innanzitutto si consuma più energia elettrica a livello casalingo: lavorando al computer è necessaria un’ottima copertura di connessione e quindi diventa importante scegliere un’offerta internet davvero vantaggiosa e che si adatti perfettamente alle proprie esigenze. Oltre a questo bisogna pensare anche a un contratto di elettricità valido. Alcuni erogatori propongono piani che prevedono fasce orarie più economiche, e questa può essere una buona soluzione per gli smart workers, dal momento che si stima un aumento del consumo di energia elettrica del 10%. Ciò significa che, se il consumo annuale di una famiglia media è di 2700 KwH all’anno, con lo smart working si prevede un consumo di 270 KwH in più, che corrispondono a una spesa aggiuntiva di circa 140€ all’anno.

Un altro aspetto da considerare, quando si lavora da casa, è il consumo del gas. Sia perché si farà un pasto in più a casa, utilizzando i fornelli (se sono a gas, altrimenti rientrano nella spesa elettrica), sia per l’utilizzo dell’impianto di riscaldamento. Naturalmente ci sarà più bisogno di mantenere la casa a temperature sostenibili, durante l’inverno, ma mantenere il termostato tra i 19 e i 20° provoca il consumo di 165 metri cubi in più, che corrispondono a loro volta a circa 475€ in più in bolletta. Un aumento della spesa di circa 12,7% che va considerato nel bilancio familiare.

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