La valutazione dell’oro 24 carati deve tener conto di diversi fattori, che però sono legati tra loro. In primo luogo bisogna considerare la situazione geopolitica internazionale e l’andamento del mercato. Infatti se le Borse sono in ribasso, si è in una situazione di crisi economica generale e i mercati si caratterizzano per la notevole incertezza e la volatilità delle monete e gli investitori si rivolgono a beni rifugio, in particolare all’oro 24 carati. Questo metallo pregiato è molto stabile nel lungo periodo e quindi non è colpito da eventuali crac borsistici che possono azzerarne il valore. Al tempo stesso l’aumento della domanda provoca un aumento del prezzo dell’oro 24 carati secondo le leggi dell’offerta e della domanda del mercato. Inoltre bisogna tenere a mente che l’aumento o la diminuzione della produzione ha una notevole influenza sull’andamento del mercato aurifero: infatti se, nonostante una forte domanda del mercato, si aumenta l’estrazione in maniera tale che non si riesce ad assorbire l’offerta del metallo, il prezzo dell’oro cala.
L’incontro della domanda e dell’offerta permette ai compro oro Roma di fissare la quotazione dell’oro: si tratta del fixing, determinato due volte al giorno dalla Borsa di Londra fin dal 1919. Fino al 2014 il compito era affidato al Club of Five, i cinque maggiori mercanti nel settore dell’oro a livello internazionale. Tra questi c’erano la Scotia-Mocatta, la Societe Generale di Parigi e la Deutsche Bank. Al giorno d’oggi invece è la Market London Association a fissare il fixing quando domanda e offerta si equivalgono. Le quotazioni sono determinate alle 10:30 e alle 15:00, ora di Londra, e successivamente vengono applicate a tutti i mercati internazionali e da tutti gli operatori che trattano il materiale aureo a qualunque livello. Per questo motivo il prezzo del metallo può variare durante il corso della stessa giornata anche di qualche centesimo e diventa fondamentale per gli operatori valutare con attenzione l’andamento del mercato per poter portare a termine transazioni commerciali con il più grande guadagno possibile. Ciò vale sia per gli operatori professionali in oro e gli investitori che per i privati che decidono di vendere il proprio oro usato oppure che decidono di mettere al sicuro i propri risparmi acquistando alcune monete pregiate.
La valutazione dell’oro 24 carati dipende anche dalle aspettative del mercato e degli investitori: ad esempio in un periodo di crisi economica è facile che si investa nei beni rifugio e soprattutto nel metallo aureo. Al tempo stesso il clima di incertezza provoca paura negli investitori, che si aspettano un aumento ulteriore del prezzo. Si tratta delle cosiddette features, in base alle quali si determina il valore del bene sulla base delle previsioni future del comportamento dei mercati, degli investitori e del prezzo stesso. Ad esempio, dopo la vittoria del Leave al referendum sul Brexit, le quotazioni dell’oro sono salite notevolmente a causa del panico dei mercati. Le aspettative degli investitori sul fatto che i beni rifugio fossero e sarebbero rimaste l’unico modo per proteggere il proprio patrimonio dalle oscillazioni del mercato finanziario ha portato i prezzi alle stelle. Quando la situazione si è stabilizzata e le features degli investitori si sono contestualizzate, il valore dell’oro è sceso. Questo ribasso è stato provocato anche dall’apprezzamento del dollaro: infatti non bisogna dimenticare che il valore delle diverse valute ha un influsso notevole su quello del metallo aureo. Questo ruolo è svolto in maniera particolare dal dollaro, che ha una correlazione inversamente proporzionale rispetto al prezzo dell’oro: di conseguenza se la moneta statunitense si svaluta, il valore dell’oro sale e viceversa. Per questo motivo i beni rifugio sono maggiormente apprezzati dagli investitori quando le Borse e i tassi sono in ribasso.
La valutazione media dell’oro 24 carati viene utilizzata nel settore degli investimenti perchè in oreficeria e in gioielleria si utilizza l’oro 18 carati, cioè delle leghe. L’oro puro (dove il contenuto minimo è di 999 parti di metallo aureo su 1000) è quello borsistico oppure quello fisico sotto forma di lingotti. Assimilati a questi elementi sono le monete d’oro pregiate con un contenuto minimo di 900 parti d’oro su 1000 e che rientrano nell’elenco stilato e aggiornato ogni anno dalla Commissione Europea preposta a questo compito. Vi rientrano la sterlina d’oro, il rand sudafricano, le monete da 50 e 100 lire, le Panda cinesi e l’aquila statunitense. Le monete sono forme di investimento estremamente apprezzate nel nostro Paese perchè si caratterizzano per essere facilmente trasportabili e si conservano anche in una piccola scatola. Al tempo stesso risultano immediatamente commerciabili anche se escono dal circuito dell’oro, a differenza di quanto accade per i lingotti: in questo caso, infatti, è necessario effettuare il saggio, cioè l’esame per certificare che la quantità di metallo prezioso effettivamente presente sia la stessa riportata impressa sulla superficie dell’elemento. Invece con le monete è sufficiente presentare la documentazione che certifica l’autenticità del pezzo e che è stata consegnata come allegato al momento dell’acquisto.
Qualunque sia la forma dell’oro da investimento oggetto di transazioni commerciali, ossia sia gli acquisti che le vendite, bisogna ricordare che queste operazioni sono esenti dall’IVA. Infatti l’oro 24 carati è un bene da investimento e per la legge italiana non è sottoposto al pagamento di questa particolare imposta sulle transazioni commerciali.